La notizia manda in fumo dodici anni di battaglie e chiude una procedura che era sospesa da due anni, da quando cioè il Ministero e la Regione chiusero l’incontro romano senza un accordo. La Presidenza del consiglio dei ministri ha approvato oggi la centrale di compressione a Case Pente di Sulmona, l’opera della Snam che è complementare alla rete di gasdotti di cui si è parlato proprio oggi in un incontro della carovana No Tap a Sulmona.
Una notizia che lascia basiti quanti, comitati in testa, hanno portato avanti la battaglia, soprattutto nei modi e nei tempi: perché il via libera del governo sull’opera arriva a scadenza di mandato, a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere, e soprattutto prima che sia stato definito l’iter autorizzativo del metanodotto che, a questo punto, si trova un’autostrada aperta per la prossima approvazione. Il rinvio per due volte della conferenza dei servizi sul metanodotto era insomma, con molta probabilità, una scelta strategica: quella cioè di garantire la Snam attraverso l’autorizzazione della centrale di Sulmona che, nei fatti, non avrebbe ragione di essere senza il metanodotto.
Nel documento approvato questa sera si legge che la Presidenza del consiglio dei ministro ha approvato “la condivisione dei pareri favorevoli, con condizioni, espressi in conferenza di servizi nel procedimento di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio nella Regione Abruzzo della Centrale di compressione gas di Sulmona, proposta dalla società Snam Rete Gas S.p.a. – si legge nella delibera firmata e proposta dal presidente Paolo Gentiloni – La delibera tiene in considerazione la rilevanza energetica e il carattere strategico dell’opera, necessaria per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici a livello italiano ed europeo”.
E’ fatta, insomma e purtroppo, in barba alla contrarietà espressa da Comune, Provincia e Regione: “Davvero un bruttissimo regalo di Natale, uno schiaffo a un territorio sofferente mortificato ancor di più da una scelta che va contro le sue caratteristiche e le sue vocazioni – ha commentato a caldo il sindaco di Pratola, Antonella Di Nino -. Una politica sorda e arrogante ha prodotto stasera un atto grave che ci rattrista e sconforta tutti”.
“Apprendo adesso la sciagurata notizia del via libera del governo alla centrale di compressione gas di Case Pente – commenta il consigliere comunale di Sulmona bene in Comune, Maurizio Balassone -. La decisione è scellerata, irrispettosa e offensiva nei confronti dell intero territorio, del LAVORO appassionato tenace e competente dei comitati e delle decisioni delle varie amministrazioni (comunale regionale…), insomma della gente peligna e abruzzese tutta. La porta dei parchi sarà ora” ornata” da un ingresso esaltante. Il nostro territorio sarà martoriato. Ma non molleremo”.
“Il governo Gentiloni ha dato il via libera alla centrale di compressione a Sulmona. Ritengo tale atto di una gravità e viltà senza precedenti – è il commento dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo -. Per di più compiuto a poche ore dalla fine della legislatura e proprio quando più nessuno di noi se lo aspettava. Personalmente nelle prossime ore avvierò una profonda riflessione perché la nostra terra viene prima di ogni cosa”.
“Ho appena saputo che il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi la condivisione dei pareri favorevoli nel procedimento di autorizzazione per la realizzazione della centrale compressione a gas invocando il preminente interesse strategico nazionale dell’opera – commenta il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini -. Contro il parere del territorio, passando sulla testa delle comunità e senza informare. Contro ogni logica, in un’area ad alto rischio sismico. E’ una cosa vergognosa fatta proprio a poche ore dallo scioglimento della Camera. Suona come una beffa a poche ore dal l’approvazione della legge sul Bimillenario. Pagina nera per la storia di questa Valle e un inaccettabile affronto da questo Governo”.
“Alla gravissima decisione del Consiglio dei Ministri di autorizzare la centrale di compressione gas a Sulmona non posso che rimanere basita e sentirmi offesa come cittadina e come amministratore che vive in un paese che ho sempre creduto democratico ma che in questo momento stento a riconoscere tale – è il commento dell’assessore all’Ambiente di Sulmona, Alessandra Vella -. Non possono essere assunte decisioni senza ascoltare la voce dei cittadini e ignorare i rischi a cui gli stessi vengono violentemente esposti. Non possiamo e non dobbiamo accettare tutto questo”.
“Nella prossima seduta dell’esecutivo regionale promuoverò la produzione di idoneo ricorso giudiziario sul recente provvedimento assunto dal governo sulla Centrale SNAM in Sulmona. Abbiamo già affrontato tale eventualità, ipotizzandone il relativo scenario, nella odierna seduta di Giunta Regionale – commenta il sottosegretario con delega all’Ambiente della Regione, Mario Mazzocca -. Il recentissimo atto governativo si sostanzia nella condivisione dei pareri favorevoli nel procedimento autorizzativo invocando il preminente interesse strategico nazionale dell’opera; fra questi pareri vi è il Decreto di Compatibilità Ambientale rimesso dal Ministero dell’Ambiente il 27 marzo 2011 (la Regione Abruzzo, assente in detta ed in altre pregresse occasioni, non espresse parere alcuno). La scelta ubicazionale del governo, per altro interessante un’area ad alto rischio sismico e ad elevato valore ambientale, negli ultimi tre anni è stata costantemente e competentemente osteggiata e respinta dalla Regione Abruzzo in tutte le forme possibili. La battaglia, pertanto, continua, per ora al TAR Lazio (sulla centrale di compressione), successivamente (in ordine al 4′ tratto di metanodotto) nelle sedi deputate, ribadendo i paletti che riteniamo difficilmente sormontabili in ordine alla mancata osservanza di disposizioni legislative da tempo vigenti e relative al tema degli usi civici”.
“Continuo ad essere contraria. E non mollo la battaglia” dichiara la sentarice Pd, Stefania Pezzopane-. Il clima natalizio non ha purtroppo impedito che dal Consiglio dei Ministri di ieri venisse fuori una notizia davvero preoccupante. È stato infatti dato l’ok al progetto per la centrale di compressione a gas Snam nel comune di Sulmona invocando il ‘preminente interesse nazionale’ dell’opera. Questa scelta del CdM è avvenuta in aperta contraddizione con la volontà della regione Abruzzo, ribadita anche ieri dal vicepresidente Giovanni Lolli, presente alla riunione. Voglio rimarcare per l’ennesima volta che l’area individuata per l’impianto ricade in zona ad alto rischio sismico e che proprio dalla commissione Grandi Rischi essa viene considerata come un’area in cui potrebbero accadere eventi sismici di portata rilevante. Il Governo ci ripensi- invita la senatrice-, considerando che la Regione già in queste ore sta predisponendo ogni iniziativa anche legale per scongiurare il progetto. In particolare, si valutino altre possibilità, sia come area, sia come impianto. Proprio non ci voleva, considerando che questi sono stati giorni molto positivi per l’Abruzzo, visto i numerosi importanti risultati contenuti nel decreto fiscale, nella legge di bilancio e, proprio ieri, con l’approvazione della legge del bimillenario di Ovidio“.
“Ci costituiremo al Tar avverso la delibera del Consiglio dei Ministri sulla centrale Snam di Sulmona – si è limitato a dire il governatore d’Abruzzo, Luaciano D’Alfonso -. Siamo sempre stati contrari e utilizzeremo tutti gli strumenti che l’ordinamento ci consente per fare in modo che quella delibera venga sospesa e ridiscussa”.
Se fosse vero, come dite, che il rinvio per due volte della conferenza di servizi è stata una scelta strategica dovremmo iniziare a chiederci fino a che punto le numerose dichiarazioni dei nostri rappresentanti regionali e locali fossero sentite. Perché qui il dubbio che si sia viaggiato su due binari inizia ad essere fondato: da un lato manifestare sdegno mediatico per dare un contentino ai vari comitati, e dall’altro non fare nulla, a livello politico, che potesse in qualche modo contrastare questa “visione strategica”.
Ora la domanda che dovremmo farci tutti è, ma veramente vogliamo fare in modo che questo scempio sia fermato? E soprattutto, veramente possiamo credere che le due compagini (pseudo centro-sinistra e pseudo centro-destra) che si sono rimpallate i governi negli ultimi decenni e che spesso hanno fatto e fanno sfoggio della loro “garanzia di governabilità” (tradotto nel caso: se un’opera è dichiarata strategica a livello nazionale oggi, domani non può non essere tale) possano garantirci una soluzione a noi favorevole?
L’unica garanzia la dovremo conquistare noi e non solo con le barricate in piazza ma con un voto alle politiche lungimirante e non solamente populistico.
Ricordo che le forze in gioco sono tre.
E’ finalmente arrivato il PACCO di Natale.
Strano (??) che sia arrivato dopo il PACCHETTINO OVIDIANO – anzi un vero PACCO considerato l’importo irrisorio ottenuto (da un governo), la modalità dell’ottenimento legato “forse ma più sicuramente” al pacco SNAM e quanti fiumi di parole vi sono stati gettati sopra, quando lavoro e quando sudore… povero OVIDIO; un tentativo di addolcirci la pillola amara (o similar medicinale … oblungo 😉 decisamente andato a male.
Come da copione, ora tuttti a strapparsi le vesti.. inutilmente e faziosamente…
Popolo sovrano? Tutt’altro!!!
Questo è il peso di una comunità al limite della dignità e della sopravvivenza, queste le capacità dei politici professionisti e moralisti…
Questo è’ il NATALE 2017 per la Valle Peligna.
Non resta che formalare ai politici protettori e portatori degli interessi del territorio peligno.. AUGURI DI BUON NATALE E DI UN FELICE 2018 (Marzo 2018 per l’esattezza).
Grazie grazie ancora..
E per noi comuni mortali elettori, Buona Memoria!!!