Gli auguri, come prima cosa, ce li facciamo da soli. Perché in appena otto mesi di vita Il Germe è riuscito a dare una bella scossa al panorama dell’informazione sul territorio e perché i numeri sono quelli di un giornale già maturo. Autorevole e affidabile. Attento a dare qualcosa in più, qualcosa di diverso ogni giorno. Oltre un milione e 300mila visite, con circa 220mila utenti diversi che ci hanno visitato almeno una volta in questi otto mesi e punte giornaliere di 20mila lettori unici. La strada da fare è ancora tanta, ma noi siamo in cammino. A passo svelto, ma non frettoloso. Perché siamo abituati a non rincorrere gli scoop o peggio ancora il facile consenso, il “mi piace” e il click, ma a ragionare e approfondire le notizie. Nel 2017 ce ne sono state molte che ci hanno rubato il sonno e anche un pezzo d’anima, per noi che questo mestiere lo facciamo con l’anima. A partire dall’odore di cenere e fumo, dalle fiamme che questa estate hanno devastato le nostre montagne. Noi non dimenticheremo, lo avevamo scritto in un editoriale. Non lo faremo neanche con l’arrivo del nuovo anno e per questo un altro augurio va a chi su questa storia dovrà far luce. Sperando e pretendendo che faccia presto. E un augurio, affinché il nuovo anno sia più sereno del 2017, va anche ai dipendenti delle cooperative di servizio del Comune di Sulmona, come simbolo di una fascia di lavoratori in perenne precariato. E a chi, un lavoro, non lo ha proprio trovato o lo ha perso, a quelli che ogni giorno vanno alla Caritas per mangiare o solo per assicurare un quaderno ai figli. Un augurio va soprattutto a loro, ai bambini che sono tornati lentamente a nascere all’ospedale di Sulmona, a quelli sfrattati dalle scuole e in attesa di un tetto sicuro sotto il quale crescere, a quelli che sono andati via, dopo aver fatto il patto di sangue con l’amico di banco, al seguito delle loro famiglie in un territorio in continuo calo demografico. Un augurio va anche ai politici e agli amministratori, quelli che spesso ci siamo trovati a criticare, perché è da loro che molto dipende il futuro di questa comunità. Consapevoli, tutti, che non è il cambio di un numero sul calendario che migliorerà le cose. Noi siamo in cammino e ci piace pensare che sulla nostra strada incontreremo tanti compagni di viaggio.
Arrivederci, su questa Bacheca, al prossimo anno.
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