Una edizione che sta regalando tante emozioni quella della Madonna della Libera di quest’anno, complice probabilmente anche quel senso di fatalità, quel Santuario, tanto caro ai pratolani, chiuso a causa del sisma dello scorso anno e quella statua della Madonna portata a braccio dai soccorsi di Rigopiano.
E lo struscio con le ginocchia al quale la Compagnia di Gioia de’ Marsi, venerdì scorso in apertura della festa, non ha rinunciato percorrendo, a chiesa chiusa, comunque le scale del sagrato. E quella telecamera piazzata in alto dalla Dmc Terre d’Amore che ha permesso ai pratolani all’estero di essere presenti durante i riti più importanti o anche solo per ricevere un saluto, in diretta, una alzata di mano da amici e familiari, sempre da quel sagrato, sostenuti nel farlo dalle nuove tecnologie preziose, in queste circostanze, ad accorciare le distanze.
Questo primo fine settimana di festa, insomma, non ha risparmiato lacrime e sorrisi, un “bentornato” ed un “arrivederci”.
E poi a chiudere i fuochi pirotecnici ai quali Pratola (nel video nella sezione “de visu”), complice anche la sua tradizione nell’arte dei fuochi, proprio non rinuncia. Alle 23, puntuale, il consueto sparo di richiamo e la piazza che si è svuotata, tutti alla ricerca del miglior “belvedere” dal quale godersi i colori nel cielo, tutti con naso all’insù conquistati dallo spettacolo e a paragonarlo con quello dell’anno prima, e di quelli ancora prima. A chiudere, nonostante giudizi ed aspettative, il solito caloroso applauso.
Oggi la festa prosegue con le sue processioni e i suoi appuntamenti civili. Tra riti, tradizioni e folclore capaci di regalare emozioni ai credenti, ma anche ai “non”.
s.pac
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