Suona un po’ come un addio alle armi il manifesto affisso a Pratola dalla Cooperativa Elettrica Pratolana che saluta, appunto, la sua gestione delle lampade votive nei cimiteri comunali del centro e della vicina frazione di Bagnaturo. Nata nel 1905 e pioniera di tante migliorie in paese come la costruzione di una centrale idroelettrica nel 1908, “tra le prime in Italia”, che ha nei fatti portato la luce elettrica a Pratola agli inizi del secolo, centrale ricostruita nel 1945 dopo i bombardamenti tedeschi. La cooperativa, ante litteram delle attuali cooperative di comunità, concluderà così il suo lavoro nei cimiteri a fine mese, ad affidamento regolarmente scaduto.
Un lavoro iniziato negli anni ’90 quello sui cimiteri quando vennero “banditi” i cosiddetti lumini, pericolosi e indecorosi, a favore delle più moderne lampade votive. Venticinque anni di servizio in scadenza ormai, per passare al nuovo anno direttamente al Comune che a proposito ha già disposto di avviare le procedure necessarie ad espletare un nuovo bando di affidamento per la “costruzione e gestione dell’impianto di illuminazione votiva e dei servizi soggetti a tariffa per concessioni e operazioni cimiteriali”. L’affidamento sarà di 2 anni con la possibilità di essere prorogato per 6 mesi.
“Lasciamo un impianto efficiente e sicuro e, crediamo, ben gestito- si legge nell'”addio”-. Nel corso degli anni abbiamo esteso l’impianto ai nuovi loculi e prestato attenzione al risparmio energetico anche con l’istallazione di lampade led nel 2008. Tuttavia anche un impianto ben realizzato e ben gestito dopo 25 anni ha bisogno di un ammodernamento funzionale ed estetico”.
La cooperativa vanta ad oggi quasi 2.5mila utenti che passeranno dal primo gennaio alla diretta gestione del Comune in attesa del nuovo bando che prevede un servizio abbinato di tumulazione e gestione dell’impianto elettrico possibile, ad esempio, attraverso le Ati per un importo di circa 120mila euro, e chissà se sarà conveniente farlo. “Noi abbiamo già presentato una manifestazione di interesse” dichiara il presidente della cooperativa, Alfonso Fabrizi, determinato a voler rispondere. Tra i progetti futuri, infatti, c’era in programma la costruzione di un nuovo impianto alimentato con pannelli solari, ed un servizio di manutenzione e controllo delle aree cimiteriali.
Un’altra sfumatura, non di poco conto, è quella dei due posti di lavoro che si andranno a perdere, quello della segretaria e di chi si occupava della parte tecnica. “Ma il bando è obbligatorio” sentenzia Fabrizi. Insomma la normativa è normativa. Gli uffici della cooperativa, intanto, resteranno aperti dall’11 gennaio al 2 febbraio per fornire assistenza per ogni informazione ed esigenza di carattere amministrativo e contrattuale.
Sarebbe interessante sapere da chi è composta attualmente la cooperativa elettrica .Difatti cooperativa significa cooperare insieme per il raggiungimento di un fine comune. Allora quanti sono questi cooperanti che fanno capo alla cooperativa elettrica? Ripeto,sarebbe interessante saperlo. A Pratola è un mistero.