Asl1, urgenze endoscopiche. Conaratos: “modello organizzativo pericoloso e inutile”

Un modello organizzativo che appare non solo potenzialmente pericoloso ma anche come un vero e proprio spreco di denaro pubblico. Così il Co. Na. Ra. T. O. S. sulla reperibilità per le urgenze endoscopiche, esami disagnostici urgenti e non differibili per i quali oggi è previsto il trasporto in ambulanza dei pazienti dal pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro o di Sulmona all’ospedale dell’Aquila. “Con conseguenti pericoli – dichiarano dal comitato nazionale – non esclusi quelli letali, connessi al lunghissimo tempo occorrente per giungere a destinazione”.

A confermare la gravità della situazione, si legge nel comunicato a firma del presidente Antonio Santilli, l’ultimo episodio che qualche giorno fa ha visto una donna di Castel di Sangro colpita da infarto ed immediatamente trasportata all’ospedale di Isernia. La donna è salva ma, si domanda Santilli “immaginiamo cosa sarebbe successo se i medici di Castel di Sangro, in attuazione di quell’insano modello organizzativo, avessero avviato quella paziente all’ospedale dell’Aquila!”.

Una direttiva “dalla evidente incongruenza” a detta del Co. Na. Ra. T. O. S. che ne evidenzia anche un altro aspetto legato al “rilevante ed inutile spreco di denaro pubblico”. Infatti, notano dal comitato, a guardare bene la tabelle delle discipline equipollenti di cui al D.M. Del 30 gennaio 1998 si legge che la chirurgia generale è disciplina equipollente a endoscopia digestiva a sua volta comprendente la diagnostica e la terapia chirurgica endoscopica. Il che significa, spiega Santilli, “che i medici di chirurgia generale presenti in tutti gli ospedali della Asl 1 Abruzzo sono abilitati ad eseguire sul posto gli accertamenti endoscopici urgenti tanto più che nei reparti di chirurgia è assicurata la “doppia reperibilità”.

Evidenze che il Co. Na. Ra. T. O. S. mette nero su bianco per denunciare la pericolosità e l’incongruenza di un modello organizzativo “in un periodo in cui ai contribuenti abruzzesi viene chiesto di pagare un tributo lacrime e sangue per ripianare il mostruoso disavanzo delle Asl abruzzesi”.

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