
L’immediata revoca della sospensione e la tempestiva erogazione delle indennità destinate a chi opera nei pronto soccorso. È quanto chiede la Fp Cgil Abruzzo e Molise davanti al “forte disagio e al legittimo malcontento” dei professionisti sanitari che “già provati da carenze di organico eternamente irrisolte”, vedono ora negato un loro diritto. Quello all’indennità di pronto soccorso la cui sospensione rappresenta per il sindacato “non solo un diritto negato ai lavoratori e alle lavoratrici degli ospedali ma anche un duro colpo alla già fragile sanità abruzzese”. Una realtà dove i professionisti che operano nei pronto soccorso “vivono in condizioni insostenibili” continuano dalla Fp Cgil ricordando che oltre ai turni estenuanti per la grave carenza di personale, a pesare sulla sanità abruzzese sono anche le aggressioni ormai periodiche subite dagli operatori sanitari.
“Condizioni di estremo stress, sovraccarico di lavoro e difficili condizioni operative” questo quanto denunciato dal sindacato a sostegno di chi decide di allontanarsi dai reparti nevralgici e dal pubblico con “ripercussioni sia sulla qualità dell’assistenza ai pazienti che sul benessere psico-fisico degli operatori”. Ad aggravare tale situazione la sospensione di un’indennità fondamentale che, come ricordano dal sindacato, “è parte integrante della previsioni del Ccnl comparto sanità sottoscritto il 2 novembre del 2022”. Una sospensione “illegittima e ingiustificata” che non può attendere il rinnovo del contrattio collettivo nazionale perché, continua la Fp Cgil “ad oggi non è stato possibile arrivare ad alcuna sottoscrizione in quanto le risorse rese disponibili dal Governo e dalla conferenza Stato-Regioni non sono sufficienti per mantenere i tabellari a livelli dignitosi”.
Non resta che dare seguito all’accordo di confronto regionale del 28 gennaio scorso, dichiarano dal sindacato insistendo sul pagamento dell’indennità di pronto soccorso “soprattutto con riferimento all’art. 107, comma 4 che dispone il pagamento dell’anticipo di detta indennità”. “Bloccare le indennità previste per legge e contratto è un altro esempio di cattiva gestione in materia sanitaria – conlcude il segretario generale Fp Cgil Luca Fusari – Sostenere i professionisti della sanità significa garantire servizi efficienti e sicuri per i cittadini”.
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