Sono stati trovati i soldi per il turismo di montagna, ma non si trovano quelli per la sua messa in sicurezza. Da qui si muove la critica che il Cai di Sulmona fa alla politica all’indomani dell’inaugurazione dei nuovi impianti sciistici di Roccaraso con tanto di ministro Lotti a far da contorno. Un risultato di certo importante e per il quale il Cai si compiace, ma l’investimento non può fermarsi qui secondo il gruppo che riunisce gli amanti della montagna e che sulle nostre montagne gli interventi di mantenimento li fa autotassandosi.
“Se sono stati trovati tutti questi soldi per gli impianti di risalita, si troveranno altrettanti soldi per proteggere la montagna dagli incendi o dal dissesto idrogeologico? Sono stati spesi oltre 5 milioni per il carosello bianco, ma le strade di montagna continuano a mettere a dura prova le sospensioni delle automobili, quando sono aperte al traffico- denunciano in una nota-. La prima che viene in mente è la Pacentro-Passo S. Leonardo. Bene tutti questi soldi per il turismo invernale ma si troverà qualche spicciolo per fare un’adeguata manutenzione dei sentieri così da sviluppare anche il turismo estivo ed ecosostenibile e impedire a degli incolpevoli escursionisti irlandesi di perdersi perchè hanno trovato un sentiero chiuso dalla vegetazione? Si troverà qualche centesimo per curare siti archeologici in abbandono come Ocriticum vicino Cansano, per citarne solo uno?”.
La riflessione che avanza il Cai è molto importante soprattutto per un territorio che vuole destagionalizzare la sua offerta turistica basandosi sull’offerta di attività legate alla montagna. Offrire un servizio più chiaro quanto variegato potrebbe essere una soluzione, anche per far ripartire l’economia e di giovani pronti a lavorare per, e a contatto, con il proprio territorio ce ne sono.
Di soldi non ne mancano pare, D’Alfonso ne ha annunciati 30 di milioni di euro in arrivo per il “circo bianco”.
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