Irpef in aumento, Puglielli alla carica: “Soldi spesi male per la Sanità”. Pd contro il mutismo delle consigliere

L’aumento dell’aliquota Irpef rimane nell’occhio del ciclone. Dopo i sindacati abruzzesi uniti (Cisl, Cgil e Uil), che hanno chiesto una retromarcia al presidente Marco Marsilio, è il turno dell’avvocato Catia Puglielli, Coordinatrice del Tribunale per i diritti del Malato per la regione Abruzzo. Puglielli, in un post sul proprio profilo Facebook, ha commentato aspramente la decisione dell’esecutivo regionale per coprire quei buchi sanitari.

Perché, come rimarca Puglielli, per la sanità abruzzese (che tutto è fuorché un’eccellenza) è stato speso troppo e molto probabilmente anche male. Esempio, tra i tanti, è la delibera di quattro anni fa, dove per il direttore Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, è prevista una serie di percentuali per il raggiungimento di determinati obiettivi. Tra questi, c’è la garanzia dei percorsi di cura per patologia previsti nei livelli essenziali di sanità. Un traguardo che se centrato garantirebbe il 20% in più sui 149.000 euro in busta paga per il direttore generale.

“Garantire un percorso di cura – incalza Puglielli – secondo voi può essere considerato un obiettivo o rientra in un dovere fondamentale? Ricoprire un ruolo pubblico non comporta stare zitti su una stangata che sta per arrivare sui cittadini. L’aumento dell’aliquota IRPEF per chi non lo sapesse comporta una riduzione della busta paga degli operai nonché un maggiore importo di tasse da pagare per le partite IVA. Il problema finanziario regionale pare sia stato determinato dal cosiddetto buco sanitario. Pare che in sanità siano stati spesi troppi soldi. Probabilmente dovremmo meglio imparare a leggere le carte prima di firmare. Saper leggere gli atti giuridici vuol dire anche saper agire in termini di risparmio”.

Alla carica anche il Partito Democratico di Sulmona, che punta il dito contro Marsilio, lo stesso che ha posto il sigillo sulla candidatura del candidato sindaco di destra, Luca Tirabassi. “Dopo aver aumentato deficit e debiti della sanità abruzzese – scrivono i dem ovidiani -, Marsilio ha messo in evidenza tutta la sua inadeguatezza politica annunciando l’aumento delle tasse per ripianare il disavanzo prodotto. La destra che governa l’Abruzzo e che ambisce a governare Sulmona, adesso, vuole riparare ai danni prodotti mettendo le mani nei portafogli degli abruzzesi che subiranno così non solo il danno di avere un servizio sanitario inefficiente ma anche la beffa di dover coprire, con i propri soldi, la voragine creata dal governo regionale che, sulla sanità non ha avuto visione e un progetto, vero, di investimento”.

Il PD sulmonese porta come prova l’ospedale di Sulmona, con il taglio del nastro lo scorso anno, in piena campagna elettorale, per l’inaugurazione di una risonanza magnetica i cui macchinari “non sono funzionanti”. E poi il problema delle infinite liste d’attesa e il mutismo collettivo delle tre ladies peligne: Maria Assunta Rossi (che con Marsilio condivide anche il partito, oltre che la maggioranza) Marianna Scoccia e Antonietta La Porta.

“Probabilmente troppo impegnate a fare campagna elettorale, non hanno nulla da dire? – incalzano i dem – Così solerti nel puntare il dito contro il centrosinistra colpevole, a loro dire, di aver smantellato il sistema sanitario pubblico in Abruzzo salvo poi essere particolarmente negligenti nell’ ammettere che la Sanità, in Abruzzo, è stata affossata proprio dal governo di cui fanno parte. Un silenzio complice, il loro. D’altra parte siamo in campagna elettorale, almeno a Sulmona e, ancora una volta, in perfetto stile Marsilio, la destra alcune soluzioni le prende ma non le annuncia. è stato chiaro il presidente Marsilio con i suoi. La Città e il suo candidato sindaco, Angelo Figorilli, denunciano questo stato delle cose e pretendono chiarezza sulla necessità di investire le risorse per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, ridurre le liste di attesa, rafforzare la medicina sul territorio. Siamo certi che Sulmona farà arrivare tutta la forza del suo dissenso a chi ha fatto della menzogna la sua via maestra”.

L’aumento colpirà i redditi superiori ai 28.000 euro e il conto da saldare sarà di quelli salati: dai 60 ai 1.152 euro l’anno. Questa, almeno, è l’ipotesi che porterebbe l’aliquota abruzzese dal 1,73% al 3,33%. Oltre non si può andare, e ciò farebbe dell’Abruzzo la seconda regione con l’imposta più alta in Italia, pareggiando quella di Campania, Toscana e Lazio, dietro solo al Molise. Il buco da colmare è ampio e profondo. Sessantasette milioni di euro per farcire e azzerare il deficit. Coperture da trovare prima dell’11 aprile, data del confronto con il Tavolo di monitoraggio del Ministero della Sanità. Delibere di giunta che per quella data dovranno essere approvata, con i numeri per il risanamento messi nero su bianco.

L’addizionale Irpef era stata aumentata dall’1,4% all’1,73% nel 2011, sempre con il centrodestra al comando, quando alla guida della Regione c’era Gianni Chiodi.

6 Commenti su "Irpef in aumento, Puglielli alla carica: “Soldi spesi male per la Sanità”. Pd contro il mutismo delle consigliere"

  1. Benissimo allora i Sindacati e l’Avvocato Puglielli portino i Cittadini a L’Aquila per manifestare contro Marsilio e l’Esecutivo Regionale….basta con le chiacchiere e le finte opposizioni siamo STUFI…se i Manager non sono capaci di Amministrare tutti a Casa e recuperiamo il Denaro sperperato dai loro Lauti Stipendi….

  2. ma se sono tutte e tutti allineati e coperti (e istruiti a dare la colpa agli altri dimenticando che da 7 anni amministrano loro della dx), e poi i benefici? non sia mai perderli… meglio fare come le tre scimmiette…

  3. Catia Puglielli ha perfettamente ragione. La sanità vive un momento terribile.

  4. La sanità in Abruzzo come in gran parte d Italia vive un momento terribile anche e soprattutto per colpa dei sinistroidi e pidioti che hanno governato prima del cdx c.que diminuire gli stipendi dei manager e dei politici regionali abruzzesi oppure meglio il commissario per risanare la sanità

  5. Sa leggere?
    Governo Chiodi…
    E la solita litania dello scaricabarile dopo 6 lunghi anni non regge più!
    Ora ci sono anche i fondi del Pnrr e nonostante tutto, le tasse per gli abruzzesi aumentano e la sanità è sempre più in affanno!

  6. Beh i fascistiodi sono così, non è colpa loro è che proprio non ci arrivano

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