Tribunali, ritardi e annunci: si accende la battaglia politica

“Lavorino per mettere in sicurezza i tribunali abruzzesi altrimenti traggano le conclusioni della loro inadeguatezza e se ne vadano: il territorio non può subire oltre la loro inerzia”. È un vero e proprio invito a lasciare la guida politica della Regione Abruzzo quello che il partito democratico regionale rivolge al presidente Marsilio e alla sua maggioranza accusati di “colpevole ritardo” nella vicenda relativa ai tribunali abruzzesi.

Una questione, quella relativa alla geografia giudiziaria, che risalente al 2012 e di cui, scrivono dal gruppo consiliare del Pd regionale “il Governo Meloni aveva precisa contezza” come pure Marsilio “che presiede la giunta regionale dal 2019 e dovrebbe conoscere a fondo una problematica così delicata”. Eppure, la paventata chiusura dei tribunali di Vasto, Avezzano, Lanciano e Sulmona fissata al 31 dicembre prossimo non sembra aver preoccupato i duel livelli di governo che, continuano i democratici “si sono comportati finora come se fosse tutto a posto, come se non ci fosse unìemergenza per le sedi giudiziarie in Abruzzo”.

Fino a lunedì scorso quando, nella riunione convocata a L’Aquila, Marsilio “si è accorto che bisogna fare qualcosa per salvare i quattro tribunali e bisogna farlo subito” anche se poi da parte del presidente della Regione “sono risuonate le solite frasi di circostanza”. Tra cui quella che individua la questione tribunali come “una priorità”; ebbene, si chiedono dal Pd regionale, “se è una priorità come mai viene trattata solo quando mancano quarantadue settimane alla chiusura delle strutture? Perché non se n’è parlato prima quando c’era tutto il tempo di impostare una revisione organica della geografia giudiziaria?”.

Domande che il partito democratico regionale si pone davanti all’approssimarsi del mese di maggio, il limite massimo di tempo entro cui è necessario prendere una decisione perché, come hanno spiegato dagli stessi avvocati presenti all’incontro di Avezzano, “dopo quel termine occorre sapere se le udienze vanno calendarizzate nei tribunali non provinciali o nei capoluoghi”. A mala pena ottanta giorni a disposizione “dell’allegra banda di Marsilio” per farsi ascoltare a Roma. “Ce la faranno?” si chiedono i democratici che davanti all’ennesimo “film già visto molte volte con il debito monstre della sanità, con la vicenda del complesso sportivo Le Naiadi e con l’aeroporto lasciato a languire per tutto il 2024” chiedono alla politica regionale di lavorare per i tribunali abruzzesi. Anche solo per ottenere una proroga “dopo aver alzato le spalle di fronte agli appelli e alle iniziative intraprese in Parlamento dal senatore Michele Fina”. Altrimenti se ne vadano.

In risposta alle affermazioni del partito democratico arrivano le parole del candidato sindaco di Sulmona per il centrodestra Luca Tirabassi che invece sulla questione tribunali oggi si definisce soddisfatto. “Esprimo soddisfazione – ha dichiarato Tirabassi – nell’apprendere che, nella riunione di maggioranza svoltasi ieri pomeriggio in via Arenula, alla presenza del Ministro Nordio, del vice ministro Sisto e dei sottosegretari Delmastro Delle Vedove ed Ostellari, si è stabilito, tra le priorità in materia di giustizia, di dare impulso al disegno di legge sulla revisione della geografia giudiziaria, nel quale si prevede la salvaguardia definitiva del tribunale e della procura della Repubblica di Sulmona e degli altri tre uffici giudiziari abruzzesi sub provinciali. Ciò, ad ulteriore testimonianza della serietà dell’ impegno assunto, in tal senso, dal Governo Meloni”.

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