
Torna a parlare di alberi il Comitato spontaneo per la tutela e la valorizzazione del verde urbano per denunciare un altro episodio di “gestione estemporanea del nostro patrimonio arboreo”, quello che ha visto cadere sotto le motoseghe tre grandi pini in piazza Venezuela, vicino all’ufficio postale di via Cornacchiola.
Alberi dal diametro di 50 cm e apparentemente “in ottimo stato vegetativo”, come si legge nel comunicato dove Mario Pizzola denuncia quanto accaduto ai danni dei tre esemplari tagliati senza apparente motivo. “Erano forse pericolosi per l’incolumità pubblica?” O “le radici avevano forse sollevato i marciapiedi?” si domanda Pizzola che davanti ai tronchi non malati e ai marciapiedi integri si rivolge al Comando di polizia locale “al quale è stato affidato il verde pubblico della città” per avere un chiarimento augurandosi che “insieme alla spiegazione venga prodotta anche la relazione di un tecnico qualificato che motivi la decisione di abbattere gli alberi”. In caso contrario, continua Pizzola anche questo episodio andrà ad aggiungersi alle “orribili e illegali capitozzature nella villa comunale, fermate dall’intervento della magistratura”, alla “decimazione selvaggia degli alberi in piazza Garibaldi che lo stesso tecnico incaricato dal Comune aveva descritto a rischio moderato” e al programmato abbattimento “per fortuna finora non effettuato, di tutti i pini di viale Papa Giovanni XXIII per il rifacimento del manto stradale”.
Azioni che hanno contraddistinto l’amministrazione Di Piero il cui ex assessore all’Ambiente Sergio Berardi “la sparava grossa quando affermava che entro la fine del suo mandato gli sarebbe piaciuto piantare a Sulmona 20mila nuovi alberi, uno per ogni abitante”. E invece, non sono stati ripiantumati neppure gli alberi eliminati in piazza Garibaldi, si legge nel comunicato dove Pizzola ricorda come “gli ex inquilini di palazzo San Francesco non si sono neppure accorti che la Snam a Case Pente ha ridotto in segatura ben 317 alberi di ulivo che invece per legge andavano espiantati e ricollocati”.
In una città come Sulmona, “crocevia del sistema dei Parchi della regione Abruzzo e che ospita la sede del Parco nazionale della Majella” ma dove non è mai stato fatto un censimento “neanche approssimativo degli alberi esistenti nel territorio comunale”, dove non esiste né un piano né un regolamento del verde pubblico e neppure un ufficio dedicato, Pizzola conclude augurandosi che la prossima amministrazione “sappia porre rimedio a queste vistose carenze”.
Pagherà Pizzola quando qualche albero cadrà facendo danni a cose e persone o rimborserà lui con gli ambientalisti i disagi che subiscono i residenti di via papa Giovanni XXIII che hanno le radici dei pini in casa? Risarcirà lui o gli ambientalisti chi si romperà le ossa transitando in via Papa Giovanni XXIII?
Chiediamoci perché Verdi ed Ambientalisti sono ai minimi termini in Europa
Ma chi sono, quanti sono, chi rappresentano?
Ma Pizzola & company hanno un lavoro?? È possibile che sono sempre sul posto ogni qualvolta c’è una pianta da tagliare?? Basta con queste continue denunce da bar….andate a lavorare e pagate voi quando questo verde abbandonato fa danni…..Comunque, caro Pizzola, la villa come il verde pubblico a Sulmona fa schifo….Adoperatevi anziché chiacchierare continuamente ed inutilmente…..
Sono pini alti , storti, potenzialmente pericolosi. Se si garantisce la piantumazione con alberi sostitutivi, nessuno avrà da ridire. Quelli di via Papa Giovanni hanno divelto il manto stradale, ma sono una risorsa per non rendere il viale e le case dei forni ! La gente non si fida delle promesse, bisogna garantire concretamente he vengano messi a dimora nuove alberi. In piazza garibaldini ancora non si vede nulla !
hanno fatto bene a tagliare le piante, questi pseudo ambientalisti non sanno cosa fare e cosa dire. notizie del genere non andrebbero nemmeno diffuse. i pini sono alberi pericolosi che hanno radici in superficie. Vanno tagliati tutti e sostituiti con alberi più piccoli e più gestibili.
Come è noto gli alberi non svolgono soltanto una finalità estetica ma hanno anche importanti funzioni ecologiche. Assorbono anidride carbonica e ci restituiscono ossigeno. Hanno una funzione anti smog, pulendo l’aria e aiutando a combattere il cambiamento climatico. L’abbattimento di un albero, pertanto, è l’ultima delle opzioni. Prima bisogna valutare altre soluzioni possibili. Nel caso di viale Papa Giovanni XXIII solo una parte dei pini ha radici invasive, che hanno sollevato il manto stradale e creato problemi a servizi e manufatti di alcune abitazioni. Ciò è dovuto alla eccessiva cementificazione che ha prodotto l’impermeabilizzazione del terreno e quindi la risalita delle radici alla ricerca di acqua, elemento vitale per l’albero. La soluzione, pertanto, non sta nel taglio drastico di tutte le piante ma in interventi mirati sugli alberi problematici. Sulle radici invasive e affioranti si possono fare interventi chirurgici, attraverso personale specializzato, asportando – lì dove è possibile – solo quelle che compromettono il manto stradale o manufatti umani. La ristrutturazione va eseguita inserendo pavimentazioni drenanti al fine di impedire il soffocamento degli apparati radicali. Inoltre vanno applicati teli anti radici in tessuto non tessuto (TNT) che sono traspiranti e nello stesso tempo in grado di proteggere le tubature, i sottoservizi e altre strutture a rischio. Purtroppo la passata amministrazione non ha fatto nulla al riguardo. Non ha neppure un progetto su come intervenire. E’ augurabile che l’amministrazione che si insedierà con le elezioni di primavera vi ponga rimedio. Le soluzioni alle quali ho accennato sarebbero meno costose, per le casse comunali, rispetto ai tagli generalizzati e nello stesso tempo si rivelerebbero più utili per la nostra salute e per il benessere della nostra comunità.