Tentò di dare una testata all’agente: detenuto condanna a sei mesi aggiuntivi di carcere

Costa caro il tentativo di prendere a testate un agente della polizia penitenziaria al detenuto Modestino Cirella, già recluso nel carcere di massima sicurezza di Sulmona. L’uomo, questa mattina, è stato condannato a sei mesi (ulteriori) di reclusione dal parte del giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio.

Il detenuto è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 2022, quando Cirella tentò di assalire l’agente durante un ricovero presso l’ospedale di Sulmona. Le accuse sono state confermate questa mattina, durante l’udienza nella quale il poliziotto ha spiegato di essere riuscito a schivare prontamente il colpo. Crolla la tesi portata dalla difesa, che ha ricostruito il quadro della vicenda con Cirella, che all’epoca dei fatti sarebbe stato legato alle corde della barella, essendo in quel momento in stato di degenza.

Cirella si trova in carcere per i fatti legati alla strage di Pomigliano d’Arco, avvenuta il 20 luglio del 1998. Lui assieme ad altre tre persone ( Giovanni Musone, Pasquale Cirillo, Pasquale Pelliccia e Cuono Piccolo), furono condannati all’ergastolo come mandanti ed esecutori per la morte di Rosario Flaminio, Alberto Vallefuoco e Salvatore De Falco. Tre giovani che vennero freddati da quaranta colpi di revolver e kalashnikov, esplosi da almeno quattro killer incappucciati. Uno scambio di persone, in una guerra di camorra che vedeva invischiato proprio il clan Cirella.

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