Alto Sangro: 4 turni su 31 coperti dal 118 a marzo. La Cgil: “La Regione rispetti gli impegni”

Convocare una riunione della V commissione sanità della Regione Abruzzo in Alto Sangro per affrontare in modo definitivo e strutturale le criticità manifestatesi in questi anni. E’ la richiesta avanzata congiuntamente da Cgil L’Aquila e dal Comitato cittadini e territorio Ponte del Giovenco al presidente della commissione Paolo Gatti che lo scorso mese di ottobre “assunse l’impegno a visitare l’Alto Sangro per verificare concretamente lo stato dei fatti”.

Tornano a parlare di servizio sanitario nelle aree interne Cgil e Comitato per denunciare ancora una volta “una situazione che da anni compromette il diritto alla salute di cittadine e cittadini siano essi residenti nel Parco nazionale o turisti”. Persone private del medico del 118 come dimostrano i turni coperti in Alto Sangro per l’intero mese di marzo, solo quattro su trentuno, “e ciò nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi nel tempo, puntualmente disattesi”. Una situazione caratterizzata da un “sempre maggiore isolamento” di un territorio, come quello dei comuni montani, dove “le postazioni del 118 rappresentano l’unico presidio sanitario dell’emergenza/urgenza”. Aree che, si legge nel comunicato a forma congiunta di Cgil e Comitato, “continuano a subire una profonda desertificazione invece di veder rafforzata la continuità assistenziale ospedale-territorio”, come invece dovrebbe essere secondo il nuovo modello organizzativo del sistema sanitario nazionale finalizzato alla “realizzazione di una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze”. E invece, continuano gli scriventi “ancora sentimenti diffusi di rabbia, sconcerto e precarietà” tra abitanti e turisti di un territorio che “avrebbe bisogno di attenzioni e di una specifica attività di programmazione sanitaria”.

A nulla evidentemente sono serviti tre anni di denunce pubbliche, manifestazioni e raccolte firme, continuano dal sindacato e dal comitato cittadini ricordando la “straordinaria partecipazione degli abitanti dei comuni del Parco” che in questo modo hanno confermato quanto importante sia il servizio sanitario pubblico per la crescita sociale ed economica di un territorio.

Per questo dunque, concludono, “occorre dare seguito all’impegno assunto dal presidente Paolo Gatti come primo passo di un percorso verso la costruzione di una comunità d’intenti che rimetta al centro il diritto alla salute, attraverso un sistema sanitario pubblico, universale, egualitario e gratuito, a prescindere dal luogo in cui si nasce o si vive”.

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