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Era già accaduto lo scorso dicembre quando odori nauseabondi e un lago di fango avevano invaso i terreni vicini al parcheggio di via della stazione a Sulmona con tanto di segnalazioni da parte dei residenti, costretti a chiudersi in casa per arginare il disagio. Da qualche giorno sono tornati a denunciare una situazione analoga se non peggiore dove oltre alla melma si aggiunge un tanfo a dir poco irrespirabile.
Il dubbio più che fondato dei residenti è che nonostante i sopralluoghi compiuti due mesi fa dalla polizia locale, protezione civile e Saca, il problema non sia stato non solo risolto ma nemmeno individuato. Perché se allora la stessa Saca aveva ipotizzato un malfunzionamento della pompa di sollevamento di acque bianche che, insistendo sullo stesso sito dove si trova la condotta fognaria, ne provocava l’intasamento, oggi l’opinione pare diversa. Proprio ieri mattina infatti la società del servizio idrico è tornata sul posto per un ulteriore sopralluogo non prima di aver pulito completamente la zona interessata. “Grazie all’intervento del Comune per la ripulitura del sito, abbiamo potuto verificare che il problema non dipende dal sistema di sollevamento di competenza comunale ma dall’infrastruttura gestita dalla Saca” dichiara Alessandro Pantaleo, consigliere di amministrazione della società partecipata, spiegando che in quella condotta fognaria passano tutte le acque dirette al depuratore, un carico che insieme a quello di acque bianche può causare sversamenti. Troppo per un condotto che forse non è in grado di contenere le ingenti quantità di acque sia nere che bianche.
“E’ possibile che ci siano punti in cui confluisca una eccessiva quantità di acque bianche o problemi alla tubatura – continua Pantaleo – ma questo non possiamo ancora affermarlo con certezza”. Occorrerebbe un altro sopralluogo per verificare l’esatta causa del danno anche se, assicurano dalla Saca, grazie all’opera di ripulitura del sito e del condotto, il problema non dovrebbe ripresentarsi. Il condizionale però è d’obbligo e resta l’incertezza sui tempi del prossimo intervento di Saca necessario, spiega sempre Pantaleo “per prendere le misure e valutare la possibilità di alleggerire il carico nei punti della condotta in cui le acque bianche diventano eccessive”. Sempre che il problema dipenda solo da questo e non anche da una possibile rottura della tubatura. Dilemma ancora tutto da risolvere. Intanto la melma e la puzza restano e con essi i disagi per i residenti che dopo il laghetto di fango spuntato lo scorso dicembre e lo sversamento di questi giorni non sono più disposti a tollerare una situazione al limite della sopportazione.
Un lago di fogna, praticamente, a due passi da zone residenziali e alla porta d’ingresso della città per i tanti turisti che ogni settimana frequentano il treno storico.
Pantaleo Via Stazione Introdacqua l ‘avete ridotta un colabrodo. I lavori sono finiti……ma l’asfalto?