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“Ho chiesto di accertare se il comportamento tenuto dai rappresentanti delle forze dell’ordine configuri reato di abuso dei poteri loro assegnati”. A dichiararlo Mario Pizzola dopo la presentazione di un esposto alla procura della Repubblica in merito a quanto accaduto lo scorso 29 gennaio in occasione della premiazione del concorso letterario rivolto agli studenti delle scuole superiori della Valle Peligna e dell’Alto Sangro promosso dall’Unuci. Un evento pubblico durante il quale Pizzola aveva mostrato in silenzio un cartello con la scritta Educare i giovani alla pace e non alla guerra prima di essere “circondato e poi spinto a forza verso l’uscita d funzionari di carabinieri e polizia presenti in sala”.
Un comportamento quello tenuto da rappresentanti dello Stato che, secondo Pizzola “mina la fiducia della comunità nelle istituzioni democratiche” le stesse che trovano il loro fondamento nella Carta costituzionale che all’art. 21 tutela la libera manifestazione del pensiero e all’art. 11 sancisce il ripudio della guerra. Da non dimenticare poi il principio dell’educazione alla pace ispiratore della legge 107 del 2015 che all’art.1 include tra gli obiettivi formativi “lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale alla Pace”.
Si richiama Pizzola alla grande pedagogista Maria Montessori che nel suo libro Educazione e Pace scriveva: “Due sono i mezzi che conducono a questa unione pacificatrice: uno è eludere le guerre l’altro è lo sforzo prolungato di costruire stabilmente la pace tra gli uomini. Evitare i conflitti è opera della politica, costruire la pace è opera dell’educazione”. E ricordando le parole del Presidente Sergio Mattarella che nel discorso di fine anno del dicembre 2023 dichiarava: “La guerra genera odio. L’odio durerà moltiplicato per molto tempo dopo la fine dei conflitti. È indispensabile dare spazio alla cultura della pace, alla mentalità della pace” e quelle di Papa Francesco “I popoli hanno bisogno di pace! Il mondo ha bisogno di pace! Preghiamo sempre per questa grazia: educare alla pace”, Pizzola si domanda cosa possa giustificare l’intervento delle forze dell’ordine nei suoi confronti. “È mai possibile che in uno Stato democratico, una semplice frase che ricorda la necessità di educare le nuove generazioni alla pace e non alla guerra possa essere considerata disturbante se non addiritura eversiva?” si chiede Mario Pizzola che in qualità di componente del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento è dalle istituzioni che ora attende una risposta.
Pienamente d’accordo e solidale con il sig.Pizzola
Grazie, Mario, per averci ricordato le parole “che generano” pace di una grande pedagogista, nonchè quelle del Presidente Mattarella e del Santo Padre. E’ vero, alla pace si educa. A noi liberi cittadini il compito di ricordarlo.Ps.Mi rattrista che ciò sia avvenuto dentro la culla dell’educazione che è l’Archivio di Stato.
Secondo me e’ stata una provocazione inutile in un contesto di una associazione per altro non violenta. A mio avviso hanno fatto bene ad invitarlo ad uscire o ad assistere nel rispetto di coloro che hanno principi diversi. Forse questo e’ stato un atto di violenza. Delle volte, mio malgrado, ha ragione vannacci “il mondo al contrario”. Avrebbe potuto manifestare fuori la sede della manifestazione e non assumere un atteggiamento da provocatore.
Se lo hanno mandato via evidentemente c erano buoni motivi c.que hanno bene
Si manifesta a Sulmona per la pace? Ma a Putin e Trump chi glielo dice ? Aspettate qualche anno e vedrete che fine faremo altro che pace. Questi ci passeranno sopra.
Ha ragione…tempi inquietanti. Altro che ideologie mega e maga…questi, con il circolo dei loro ricchissimi oligarchi e tecnocapitalisti miliardari:
armi, petrolio, gas, auto, spazio, commercio, comunicazione…conoscono solo la logica dei soldi, del potere, della prepotenza e del profitto, in ogni circostanza, anche quelle più tristi, come nei conflitti.
E si capisce benissimo che intenzioni hanno riguardo l’Europa: Putin prima ci ha reso schiavi del suo petrolio, poi ha sempre lavorato per la disinformazione e la disgregazione in Europa, e da anni infiltra politici pagati da lui nel nostro continenente per indebolirlo…
La Russia si sta espandendo anche in Africa…
Immaginiamoci che “intenzioni pacifiche” possa avere e da quando tempo le sta coltivando.
E ora ha anche l’alleato americano che lo supporta…non stiamo messi proprio bene noi europei…
*Quanto tempo
Stetv alla cas
… bene, adesso gli archivi di Stato ( e anche non ) diventano la “ culla “ dell’educazione…