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Erano più di 50, dai più piccoli ai più grandi, ad esibirsi in occasione di un evento che ha rappresentato “un importante momento di condivisione e celebrazione della musica come linguaggio universale”. Si è svolto sabato scorso, all’auditorium di San Nicola di Pescocostanzo, il saggio dell’accademia musicale dell’Alto Sangro, appuntamento importante per un territorio che grazie all’idea del musicista Francesco Mammola può vantare una scuola divenuta in soli cinque anni punto di riferimento non solo regionale.
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Nata nel 2018-2019 dalla volontà del mandolinista Mammola, l’accademia ha visto crescere la sua notorietà nel corso degli anni come confermano gli oltre 60 alunni provenienti da Abruzzo, Molise e Campania che hanno scelto di frequentare regolarmente una scuola capace negli anni di accrescere la sua offerta formativa. Dai corsi di pianoforte e di mandolino a quelli di chitarra, fisarmonica, canto, clarinetto, violino, tromba, sassofono, teoria, solfeggio e musica d’insieme grazie a un team di oltre dieci insegnanti altamente qualificati. Con la possibilità di seguire corsi personalizzati che, spiegano dall’accademia “soddisfano le esigenze di chi desidera avvicinarsi alla musica o perfezionare le proprie capacità”.
E per chi desidera continuare il percorso di studi musicali, l’Accademia offre un’opportunità in più grazie alla convenzione con i corsi preaccademici, base e propedeutici del Conservatorio A. Casella dell’Aquila, che ai giovani talenti offre una solida preparazione. “Un’opportunità importante per i ragazzi che vivono nelle zone più interne dove la musica rappresenta spesso una via d’accesso alla cultura e alla crescita personale”. Come dichiarano dall’accademia dove l’insegnamento più importante per i ragazzi è quello ricordato da Francesco Mammola per il quale “la musica non è solo un piacere per l’anima, ma è anche condivisione, collaborazione, inclusione, rispetto e solidarietà”.
Concetti che in un contesto geografico come l’Alto Sangro, dove la distanza dai grandi centri culturali può costituire un ostacolo, trovano concretizzazione nelle attività svolte dall’Accademia che offrendo una risorsa culturale e sociale che va oltre l’insegnamento musicale, contribuisce a colmare quel gap strutturale che ancora persiste nel nostro Paese. Grazie anche al sostegno delle istituzioni locali che a partire dal sindaco di Castel di Sangro, nonché presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, fin dal primo momento hanno garantito un supporto incondizionato alla crescita di una scuola che ha saputo creare “una comunità musicale capace di crescere insieme con passione e determinazione”. Un’accademia musicale che, attiva tra Castel di Sangro e Pescocostanzo, con alunni dai 5 agli 80 anni, con il saggio di quest’anno ha compiuto “un altro passo verso la creazione di opportunità collettive per giovani e meno giovani che trovano nella musica una possibilità di crescita, formazione e inclusione”.
Ottima iniziativa che concretizza a distanza di decenni proposte che personalmente avevo tentato di vincolare ìl comprensorio peligno- sagittario intorno ad Introdacqua.
Orrida oggi da Pescocostanzo per un bacino territoriale che guarda più a Sud. Ok. Potrebbe estendersi.