“Serpieri” a capo del Biodistretto Valle Peligna-Sirente Velino: ecco il “Decumano Maximo”

Nasce ufficialmente il Distretto biologico della Valle Peligna-Sirente Velino, con la firma dell’atto notarile posta questa mattina a Pratola Peligna. Una società consortile, chiamata “Decumano Maximo d’Abruzzo”, che sarà il via ad un nuovo modello di governance per lo sviluppo del territorio e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari. Con la nascita del Distretto verrà incentivata sull’intero territorio la diffusione dell’agricoltura biologica, attuando politiche volte a sviluppare ulteriormente la filiera abruzzese nel segno della sostenibilità ambientale.

Il Distretto aggrega 34 Comuni del comprensorio, 62 aziende biologiche e due associazioni di produttori. Protagoniste anche le scuole, visto che all’interno del distretto c’è l’Istituto Tecnico Agrario “Serpieri”, con le sue tre sedi dislocate tra Valle Peligna (Pratola Peligna), Alto Sangro (Castel di Sangro) e Marsica (Avezzano). Proprio l’Azienda Agraria dell’Istituto scolastico è il principale soggetto proponente del “Biodistretto Decumano Maximo”. Una grande famiglia composta da 32 realtà locali: Pratola Peligna, Roccacasale, Pacentro, Prezza, Raiano, Corfinio, Vittorito, Sulmona, Introdacqua, Pettorano sul Gizio, Goriano Sicoli, Castelvecchio Subequo, Molina Aterno, Castel di Ieri, Acciano, Secinaro, Rocca Di Mezzo, Cerchio, Celano, Collarmele, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Magliano dei Marsi, Massa D’Albe, Ocre, Ovindoli, Pescina, Rocca di Cambio, Aielli, San Demetrio né Vestini e Tione degli Abruzzi.

Secondo il responsabile del comitato tecnico scientifico del distretto Alessandro Bucciarelli, si tratta del primo progetto targato “distretto biologico” che consisterà nell’apertura di 10 “smart stores” totalmente automatizzati, collocati nei comuni del distretto e specializzati nella vendita di prodotti tipici locali.

“Si tratta di un esempio virtuoso di cooperazione fortemente voluto dalla Regione, – dichiara il vicepresidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente – interamente focalizzato su temi ambientali e realizzato in aree marginali con la finalità di salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità, in particolare quelle biologiche. Un patto territoriale – continua il vicepresidente – che mira a promuovere le produzioni biologiche all’interno di un sistema che punta sulla qualità del cibo come volano di crescita per l’intero territorio”.

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