Dipendenti comunali in agitazione, salta l’accordo

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro avvenuto ieri in prefettura tra le sigle sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl) che si sono fatte portatrici dei disagi dei dipendenti comunali di Palazzo San Francesco e l’attuale amministrazione. A renderlo è noto è il sindacalista Cgil, Anthony Pasqualone. Un tentativo di riconciliazione andato  a monte quello intrapreso con l’assessore Cristian La Civita perché “Le proposte dell’amministrazione, sulle problematiche portate al tavolo, sono state completamente insoddisfacenti”. Continua così lo stato di agitazione dei dipendenti, così come “andranno avanti le azioni di lotta e protesta  per la rivendicazione, nel rispetto delle norme del pubblico impiego”.

Ciò che hanno chiesto i lavoratori, in sintesi, è il rispetto della sicurezza sul posto di lavoro legata alle condizioni degli immobili nei quali svolgono le loro attività. Contestualmente era stata richiesta la formazione del personale con prove di evacuazione, alleggerimento dei carichi verticali negli spazi comunale e la rimozione degli ostacoli che pregiudicano le vie di fuga. Argomenti per i quali il prefetto ha consigliato di discutere in altra sede.

I dipendenti comunali hanno lamentato, inoltre, anche la mancata ripartizione dei fondi contrattuali come ad esempio la produttività che non viene erogata dal 2014; le progressioni economiche orizzontali (Peo) non assegnate nel periodo dal 2010 al 2014, la carenza di contrattazione che non ha consentito l’attribuzione delle stesse nel 2015, 2016 e 2017. Ed ancora la non attribuzione di specifiche responsabilità, delle posizioni organizzative e l’istituzione dell’organismo di gestione per l’utilizzo dei fondi ex art. 208 del C.d.S. per il personale della polizia locale. “L’assessore ci ha detto che per quest’anno non facevano in tempo- aggiunge il sindacalista-, ce lo stanno dicendo da tre anni, è inaccettabile un altro rinvio. Noi è dall’inizio dell’anno che stiamo proponendo trattative ed ogni anno si arriva che non si è più in tempo. Gli impegni per il futuro non ci accontentano più”.

I sindacati porteranno in assemblea con i lavoratori il “disaccordo” con l’idea di programmare uno sciopero, ma non si escludono denunce.

Dal canto suo l’assessore La Civita si sente parte delle rivendicazioni: “Quello che dovevamo fare come politica è stato fatto – spiega l’assessore – abbiamo dato indirizzi precisi agli uffici di risolvere entro il 31 docembre la questione dei pagamenti della produttività, le progressioni economiche orizzontali per le quali siamo in grado di coprirne quindici e le posizioni organizzative che sarà più facile determinare con il nuovo Rogus. Per quanto riguarda la sicurezza del Palazzo bisogna definire il progetto di messa in sicurezza e aspettare che si liberi lo spazio dell’ex Croce Rossa, oggi occupato dalle scuole, per poter procedere. Anche noi operiamo in quell’edificio ed è nostro interesse che sia sicuro. Per le prove di evacuazione invece, anche lì, abbiamo dato mandato agli uffici che devono assumersi le loro responsabilità”.

 

 

 

 

 

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