L’innalzamento delle temperature ha fatto sciogliere un po’ di neve, ma non la voglia di montagna in Centro Abruzzo: per l’ottavo fine settimana consecutivo, infatti, le località sciistiche della zona, e in modo particolare dell’Alto Sangro, hanno registrato l’ennesimo assalto.
Sono stati circa 20mila i turisti che si sono riversati sul comprensorio che d’altronde con la neve sparata è riuscita a coprire tutte le piste, costrette solo a brevi interruzioni, ieri, per il forte vento in quota.
L’affluenza ha fatto registrare qualche incidente come al solito, ieri cinque in particolare, fortunatamente non gravi e curati negli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro. L’unico trasferimento in elisoccorso per il trasferimento al San Salvatore dell’Aquila è stato necessario per una sessantenne che a causa di un malore si è accasciata mentre si trovava in una baita.
Molti più problemi, invece, ci sono stati sulle strade, con il traffico che lungo la statale 17 ha subito diversi ingorghi a causa della quantità di mezzi che si sono incontrati lungo la strada.
Solo dalla Campania si sono spostati ieri alla volta dell’Alto Sangro (in particolare Roccaraso e Rivisondoli, sugli impianti di Aremogna e Monte Pratello) quasi 250 bus di turisti-sciatori che hanno procurato grossi ingorghi sia in afflusso che in deflusso, con i carabinieri della compagnai di Castel di Sangro costretti fino a tarda sera a regolare il traffico.
Un lento rientro in attesa del prossimo fine settimana, con gli operatori che sperano nell’annunciato abbassamento delle temperature per allungare la stagione senza interruzioni, almeno climatiche.
Perché il caos di ieri ha suscitato più di qualche mugugno e non solo per i trasporti ritardati: qualcuno chiede ai sindaci di prendere provevdimenti, ad esempio contingentando l’accesso ai bus di turisti.
Credo che ormai le condizioni di sicurezza sulle piste e non sia un problema da affrontare seriamente
… ohhh, meno male… … almeno per quest’anno non “ piangeranno a fazzoletti in mano “ per i mancati guadagni…
Carissimo sig.Sciarra, sicuramente non siamo mai venuti a casa sua a piangere, e non dimentichi che non è una questione di guadagni ma di rdine pubblico.
… carissimo Francesco, gli innegabili €€€€€€ che hanno ricevuto negli anni passati, e continueranno a ricevere nel futuro i bacini sciistici… sono anche soldi che escono dalle mie tasche con le trattenute IRPEF, solo per quella Regionale mi trattengono più di 1.000 € all’anno, quindi c’è qualcuno che ogni mese bussa al mio conto corrente e mi preleva circa 1.400 € di IRPEF, poi è vero che i soldi a pioggia li prendono – chi più e chi meno – un pò tutte le imprese, e molti nullafacenti…
E per questo mi possono girare le balle.. o NO?
Articolo di Abruzzoweb del 22 .03.2024:
“ Gli operatori anche in Abruzzo già si sono mobilitati per chiedere ristori e sostegno dalle Regioni e dallo Stato, in primis per salvaguardare i livelli occupazionali, altrimenti a forte rischio di ridimensionamento, e per avere la liquidità necessaria a pianificare la prossima stagione“.
Se vuoi posso postare tutti i fondi ricevuti anno per anno…
Dovrebbe essere previsto che, nelle stagioni fortunate come questa, chi ha richiesto sostegni restitusca qualcosa alla regione. Altrimenti le perdite sono le nostre ed i guadagni i loro. Poi si permettono pure di rispondere che non ci hanno mai chiesto niente…
Personalmente penso ad un patentino per sciare nelle diverse piste in base alle difficoltà, perché sono proprio gli incapaci che poi creano incidenti con una condotta poca imprudente.
INSOMM QUAND NN C VE NESSUN V LAMNTET MO CHE C STEC CACCHIDUN V LAMNTET METTETV D’ACCORD CO L GRVELL SE NO AEC è NU GUAJ
Abasate i prezzi nel Trentino non ho mai pagato per 2 caffe e 2 bottiglie di acqua €8.Vergoniatevi e nn parliamo del prezzo del skipass