Arriverà giovedì prossimo la risposta del Governo all’interrogazione parlamentare sul carcere di Sulmona, inoltrata dalla senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo. Ad annunciarlo è la stessa Di Girolamo, preoccupata dalle notizie riguardanti la struttura di reclusione in via Lamaccio e sul futuro dei tribunali minori d’Abruzzo.
“Vedremo cosa dirà il governo, certo non è più il tempo dei “valuteremo e vi faremo sapere” – spiega -. Resto tuttavia ottimista per il semplice motivo che, per come stanno le cose in quella casa di reclusione, una soluzione appare improcrastinabile. C’è poi l’altro versante, quello della nota questione dei tribunali di Avezzano-Sulmona-Lanciano-Vasto. Per bocca di sottosegretari e parlamentari di maggioranza, il governo promette una soluzione definitiva con un provvedimento “in via di approvazione” in Consiglio dei ministri. Il fatto è che questo provvedimento è “in via di approvazione” da più di un anno e la promessa, anche in questo caso, stenta a trasformarsi in atto concreto. “State tranquilli”, dicono dalla maggioranza per giustificarsi di non aver inserito la proroga dei tribunali nel decreto-legge Milleproroghe”.
La poca fiducia della Di Girolamo ha spinto la senatrice ovidiana a predisporre e depositare un emendamento al decreto-legge Milleproroghe per assicurare ai tribunali minori abruzzesi di continuare ad essere operativi. “In questo caso – evidenzia -, ai parlamentari di maggioranza dico “stiamo tutti un po’ più tranquilli e votate la mia proposta”, nell’interesse dei nostri tribunali, e anche perché c’è da tener conto dei tempi di approvazione del più volte annunciato provvedimento. Voteranno la mia proposta in Commissione? Non lo so”.
“Come Movimento 5 Stelle – conclude – ci batteremo contro questa e altre decisioni scellerate che stanno mortificando il territorio abruzzese, che rischia di restare senza giustizia. Non è una battuta, ma un’amara constatazione che spero possa essere velocemente smentita dai fatti”.
Si ma è possibile, anche dalle comparazioni statistiche europee, che da decenni,nella circoscrizione dei tribunali minori è con molti avvocati poveri, i reati commessi sono molti di più, come se le accuse fossero portate non tanto per condannare ma per celebrare coreograficamente processi a pagamento con il denaro pubblico. Quindi possono essere delle gravissime truffe che vengono perpretate da vere e proprie associazioni a delinquere stabilite dentro le istituzioni con la finalità di appropriarsi illecitamente di denaro pubblico con queste modalità consistenti nello accusare falsamente i cittadini. Difatti la legge Severino si intitola “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione.”
Perciò da parte della Di Girolamo è abbastanza rovinoso continuare a sostenere queste tenaci resistenze al moderno avanzare dei tempi, perché, con la tecnologia di trasmissione 6G e con lo sviluppo della intelligenza artificiale, un magistrato dovrebbe già avere un avatar di se stesso interconnesso in tempo reale h24 a disposizione di tutti in rete .
I tribunali di mattoni con le stanze, le porte e le finestre non si comprende più a che servono.
Davvero. Anche io denoto un animo che appare miserabile. Ci sono persone con la pretesa prospettiva nella mentalità dove si ipotizzano l’arroganza di occupare un posto fisso che gli rimane comodo a Sulmona e dove non hanno nulla da fare adottano la prepotenza di accusare falsamente la gente. La aggravante ancora più cupa è che però pretendono le piante organiche poiché, è siccome lo stato è bestialmente corrotto, possono far assumere i figli dopo di loro pretendendo restando perciò di rimanere a
Sulmona perché hanno comperato l’appartamento e stanno pagando il mutuo, quindi se lo trasferiscono in altra città subentra l’incombenza di pagare l’affitto.
Questa è la miseria di famiglia per generazioni. Questa è la forma mentis che ne risulta nella Di Girolamo. E noi lavoriamo, non votiamo e paghiamo.
Vabbè il quesito sta circolando. La fortuna della bellezza femminile è una risorsa
incredibilmente
potente tanto che, per
forza della
femminilità l’immagine
della donna viene
usata per vendere
qualunque cosa: dallo
shampoo alle auto
agli elettrodomestici,
perciò la domanda
spontanea è la medesima : Che shampoo che auto e che frigoriferi potrebbe vendere la Di Girolamo? Uguale come Ersilia.