Al telefono dietro le sbarre: nuovo blitz della penitenziaria. Quattro denunce

Non solo droga, ma anche e ancora telefoni: i primi del nuovo anno, arrivati puntuali alla prima perquisizione fatta dalla polizia penitenziaria. Anche se, questa volta, non è stato necessario neanche un grande sforzo, perché i detenuti del carcere, uno in particolare, è stato trovato mentre parlava al telefono nella sua cella. Come se nulla fosse, nella “Repubblica autonoma di via Lamaccio”.

Sono quattro i device che segnano il primo sequestro dietro le sbarre, con il non facile record da superare del 2024 quando i telefoni trovati in cella sono stati oltre centodieci.

Uno dei detenuti, ieri, è stato trovato nel mezzo di una chiamata e ha tentato poi di disfarsi del dispositivo gettandolo. Linea caduta, come lui e i suoi tre colleghi reclusi, finiti sul registro degli indagati con relativa denuncia alla procura della Repubblica di Sulmona.

Non sarà un deterrente, evidentemente. Servono ben altre azioni nel supercarcere che di super ha la qualità e il numero dei detenuti. Non certo la rigidità del regime penitenziario che la carenza di organico e la struttura fatiscente, come accertato l’altro giorno dalla Garante in visita a via Lamaccio, non possono garantire.

La richiesta avanzata al Dap da parte della direzione di schermare l’area ai piedi del Morrone, d’altronde, non sembra trovare il favore di chi deve decidere. Il rapporto tra costi e benefici, dove per costi si intende l’impossibilità di garantire le comunicazioni anche tra gli addetti alla sicurezza, evidentemente, non regge.

Proprio ieri, durante il blitz dei baschi blu, sono stati trovati anche una decina di grammi di cocaina occultati tra gli auguri di Natale.

Mancano solo le docce calde, insomma, nell’hotel a 5 stelle di via Lamaccio.

1 Commento su "Al telefono dietro le sbarre: nuovo blitz della penitenziaria. Quattro denunce"

  1. Incommentabile ….

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