Bretella, petizione contro soppressioni e caro biglietti. Accesso agli atti dei sindaci

La bretella più che unire divide tra corse che diminuiscono e costi che aumentano. Il primo mese di vita del collegamento “veloce” di Santa Rufina non è certo da celebrare. La festa non la faranno i pendolari peligni che viaggiano su rotaia verso L’Aquila, con due sole corse (una d’andata, alle 13:05, e una di ritorno alle 19:05) che passano nella nuova stazione per la quale sono stati spesi 13 milioni di euro. Mica briciole. Motivo che ha portato il Comitato pendolari al lancio di una petizione per il ripristino delle corse soppresse verso il capoluogo. Duecentottantacinque firme raccolte in una decina di giorni.

Sottoscrizioni che mirano anche a tagliare il costo dell’abbonamento, aumentato del 15% nell’ultimo anno. Un costo che lievita in maniera pericolosa: dal 2022 ad oggi il costo mensile è cresciuto del 28%. Cifra spropositata e fuori mercato in riferimento all’indice dei prezzi al consumo nello stesso triennio, pari all’11,15%, secondo i dati ISTAT.

“Come Comitato pendolari – si legge nel corpo della petizione su Change.org – abbiamo assistito alla soppressione delle corse ferroviarie a seguito dell’apertura della bretella di Santa Rufina a Sulmona. Questo ha provocato non solo disagio, ma anche un aumento ingiusto dei costi per i pendolari che utilizzano questo servizio ogni giorno. E’ inaccettabile e chiediamo un cambio immediato. Vogliamo il ripristino delle corse soppresse e un blocco dell’aumento dei costi dell’abbonamento sulla tratta Sulmona – L’Aquila”.

Ad appoggiare la protesta dei pendolari sono i dieci sindaci dei Comuni della Media Valle dell’Aterno e della Valle Subequana, che hanno presentato formale richiesta di accesso agli atti per vederci chiaro sulle soppressioni delle fermate nel comprensorio. In particolare, è stata cancellata con un colpo di spugna la fermata delle due corse giornaliere (da Sulmona all’Aquila e viceversa) nella stazione di Molina Aterno. Le istituzioni, pronte al faccia a faccia con Regione e Trenitalia, sono pronte anche a ricorrere al Tar. La soppressione della fermata di Molina, infatti, sarebbe una decisione presa unilateralmente, senza coinvolgere i primi cittadini delle realtà subequane. Sono pronti al confronto i sindaci Fabio Camilli (Acciano), Fernando Fabrizio (Castel di Ieri), Marisa Valeri (Castelvecchio Subequo), Sabrina Ciancone (Fontecchio), Francesco D’Amore (Fagnano Alto), Luca Santilli (Gagliano Aterno), Rodolfo Marganelli (Goriano Sicoli), Luigi Fasciani (Molina Aterno), Noemi Silveri (Secinaro) e Stefania Mariani (Tione Degli Abruzzi).

6 Commenti su "Bretella, petizione contro soppressioni e caro biglietti. Accesso agli atti dei sindaci"

  1. francesco.valentini2935 | 14 Gennaio 2025 at 20:08 | Rispondi

    A proposito della famigerata bretella che ha visto i nostri politicanti ai massimi livelli alzare il.calice per il brindisi augurale perche’ adesso tacciono?Hanno ossequiato il padrone,costretto i pendolari a immani sacrifici,menomato uno scalo ferroviario strategico:e pensano di ricandidarsi:certe cose accadono solo a Sulmona che non ha piu’ il coraggio di reagire:il fenomeno demografico in negativo insegna.

  2. Mi piacerebbe sapere in quale grande città italiana, capoluogo regionale, prestigiosa città universitaria, centro direzionale, industriale, commerciale, culturale della propria regione, accade che i propri cittadini siano sbeffeggiati e insultati con collegamenti ridicoli e umilianti come accade all’Aquila!
    I cittadini di Roma, Torino, Firenze, Napoli, Bari ecc. devono forse spostarsi di 50~60 km. per prendere un (quasi) vero treno? NO!
    Non si capisce perché i cittadini dell’Aquila, poveri disgraziati, debbano spostarsi addirittura fino a Sulmona (proprio Sulmona!) per prendere una parvenza di treno e addirittura fino a Pescara per prendere un Frecciarossa!
    Persino a voler guardare i capoluoghi per così dire minori e meno rilevanti dell’Aquila (non so: per esempio Trento, Perugia, Potenza, Ancona..) non trovi collegamenti ferroviari così ridicoli, scadenti e irriverenti come è costretta a subirli L’Aquila nostra!
    I sindaci delle città e dei borghi della Valle Subequana, Valle Peligna (compresa Sulmona, se e quando tornerà ad avere un sindaco), Medio e Basso Aterno, anziché perder tempo con queste quisquilie (accesso agli atti ed altre amentà) che s’incazzino per come hanno lasciato isolato e vilipeso il loro capoluogo! Che lottino affinché anche L’Aquila sia trattata con dignità e riverenza, facendola raggiungere da velocissimi Frecciarossa attraverso nuovi e moderni tracciati elettrificati, rettilinei, a doppio binario e perlopiù in galleria!

  3. Ma chi ci va a l'aquila? | 14 Gennaio 2025 at 22:20 | Rispondi

    Sarei curioso di sapere quante persone hanno preso questo treno

  4. Il solo rimedio è trasferire il copoluogo di regione a Corfinio con la stazione di Santa Rufina a metà strada. Si ricostruisce una antica regione Italica che ricomprenda anche il Molise e che si potrebbe anche chiamare di nuovo ITALIA, e si stabilisce il nuovo capoluogo a Corfinio.

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