Sulmona torna ad essere set cinematografico. Le telecamere puntano l’obiettivo verso corso Ovidio. Gli scorci dei vicoli del centro storico saranno cornici delle riprese del film “Separazioni”, prodotto dalla World Vido Production per la RAI. La troupe, guidata dal regista Stefano Chiantini, sbarcherà a Sulmona con settanta persone. Dieci giorni di riprese nel capoluogo peligno, dove le strutture recettive, oltre ad ospitare operatori e attori, saranno casa delle sale trucco, sartorie e quant’altro necessario alle riprese.
Ad annunciare le riprese è l’ex assessore alla Cultura, Carlo Alicandri-Ciufelli. “Il nostro serio impegno nel facilitare in ogni modo la Produzione nella scelta dei luoghi e delle inquadrature e nel superare difficoltà, prevedibili e imprevedibili – spiega -, ha consentito di incrementare le riprese, e quindi i giorni di permanenza della troupe a Sulmona, con il coinvolgimento del nostro territorio, spostando da altre località alcune scene da girare in montagna alla vicina Campo di Giove”.
A breve sarà effettuato casting per le numerose comparse e verranno comunicati, giorni, luoghi dove verranno svolti e soprattutto le diverse tipologie delle comparse necessarie.
Oltre al regista Stefano Chiantini, con un’importante filmografia nel curriculum, ci sarà anche Paolo Carnera, nelle vesti di direttore della fotografia. Una certezza, lui che è già vincitore di Nastro d’Argento, Esposimetro d’oro e nomination al David di Donatello. Nel cast, tra gli altri, gli attori Adriano Giannini e Barbora Bobul’ovà.
Ottimo.
Sulmona è la migliore location che avrebbero potuto scegliere.
Ogni tanto una buona notizia!!!
Serve a rincuorarci e a riconfermare ancora una volta (se mai ce ne fosse bisogno) la bellezza della nostra citta’
La bellezza da sola non basta
Va saputa valorizzare e saputa mostrare
Evidentemente per essere stata scelta la sola bellezza è bastata.
Valorizzare? E chi ci dovrebbe pensare?
L’irresponsabile classe politica che ci ritroviamo?
Ovviamente il mio “la bellezza….” sottintende: affinché diventi strutturale.
La classe politica-come è noto- la scelgono i cittadini e dunque, se lei vota a Sulmona,ha concorso a tale scelta
Egregio Poldo,
non so cosa intenda lei per bellezza “strutturale”. La bellezza o ce l’hai o non ce l’hai. L’enorme afflusso turistico registrato dalla città negli ultimi anni dimostra come Sulmona sia una splendida città millenaria che la bellezza ‘strutturale’,come la chiama lei, se l’e’ già cucita addosso nel corso dei millenni grazie alla passione di nostri concittadini d’altri tempi.
I contemporanei dovrebbero solo imparare a gestire al meglio il capitale, ma si è capito ormai in quali mani siamo..
Esatto.I nostri amministratori devono solo imparare a “conservare “il capitale che ci hanno lasciato i nostri avi .Niente di piu’.
BUONO BUONO IN EFFETTI SULMONA è MOLTO SUGGESTIVA RICORDO IL PERIODO DELLE RIPRESE DI PARENTI SERPENTI IN CITTà C’ERA MOLTA GENTE NEGOZI SEMPRE PIENI IL CORSO RICCO DI COLORI ADDOBBI MOLTO PASSEGGI A DIFFERENZA DI ORA CHE PUOI MORIRE LI PER TERRA CON IL RISCHIO CHE TI RITROVANO SOLTANTO IL GIORNO DOPO CMQ OTTIMA NOTIZIA PER SULMONA E TUTTO IL COMPRENSORIO
Ehi, calma tutti quanti: non vedo nessun buon motivo per esaltarsi.
Hanno girato film anche nelle zone più degradate d’Italia oppure nei quartieri più malfamati delle grandi città d’Italia.
Nessuno ha scelto Sulmona “perché è una bella città”.. chi ha scelto Sulmona avrà certamente fatto ben altre elucubrazioni.
Il fegato di Mingaver viene sempre messo a dura prova quando si parla del noto fascino della citta’ ovidiana più volte salito alla cronaca anche di media stranieri.
Mi chiedo perché, l’aquilino Mingaver, si mostri sempre così particolarmente sensibile a questo argomento😂😂
Per una volta almeno, può smetterla di rosicare?
Il centro storico di Sulmona é bellissimo.
Questo è un fatto, riconosciuto dalla stampa internazionale.
E la città, con la sua centralità e le sue potenzialità, merita molto di più rispetto al niente che, ormai da troppi anni le viene riservato .
Soprattutto rispetto ad altre realtà a cui invece, viene elargito in sovrabbondanza.