Il ritorno alla bellezza, San Francesco della Scarpa dopo il restauro

Torna alla bellezza di un tempo, dopo un lavoro certosino che ha visto la storica chiesa di via Mazara trasformarsi in cantiere per la seconda fase di restauro. Ieri San Francesco della Scarpa si è svelata ai fedeli e cittadini curiosi, tolto il telo, lo spettacolo si è palesato agli occhi di tutti. Soddisfazione per don Gilberto Uscuategui e l’Opera Francisci

Parliamo di un intervento di restauro conservativo sul portale che ha visto lavori di ripulitura dei depositi superficiali accumulati negli anni e che segue quello sulla lunetta portato a termine lo scorso febbraio. A realizzarlo, la ditta consorzio Arcovaleno di Paolo Cui, la fase operativa ha visto cantieri attivi per due mesi, lavori di micro idrosabbiatura, impacchi, protezione, pulitura, “un progetto ambizioso, per il prossimo anno l’intento è quello di consegnare l’intera facciata” spiega Cui che ricorda oltre al  valore artistico del monumento e quello spirituale, l’importanza del restauro dal punto di vista turistico.
“Un bel segnale di luce per un monumento così ricco di storia francescana” fa sapere l’architetto Luigi La Civita progettista del restauro condotto assieme alla collega Sandra Caroselli, “si riporta finalmente alla luce la facciata principale della chiesa”

Un’iniziativa promossa da Don Gilberto Uscuategui, Francisca Ibarra,Giuseppe Bono, l’avvocato Vincenzo Colaiacovo,Franca Ursini, Carla D’Angelo, nata da una chiacchierata divenuta operativa tra il don, Bono e Colaiacovo, lavori per 15 mila euro finanziati attraverso donazioni, contributi anonimi e ditte che hanno gratuitamente prestato impalcature e disponibilità, tra i primi a credere al progetto l’imprenditore italo-americano Filippo Frattaroli, tra i patner Fondazione Carispaq e Ciesse Intermediazioni. Un pezzo di storia e di culto cittadino che prende nuovamente vita, sorta nel 1241 dedicato a Maria Maddalena fu ampliata e restaurata nel 1290 per volere di Carlo D’Angiò, anni dopo però il terremoto la distrusse quasi completamente e fu poi ricostruita con forme barocche ma “resta la più importante chiesa francescana d’Abruzzo” specifica La Civita.

Ora toccherà alla fase più ambiziosa, quella che per l’Opera Francisci suona come un traguardo da realizzare e donare alla città. Tanto è già stato fatto grazie alla volontà di molti, spiega Bono,che invita tutti a dare un contributo, anche un minimo, fondamentale partecipare per riportare San Francesco della Scarpa alla sua originaria bellezza.

Anna Spinosa

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