Musp, ancora due giorni di attesa

Gli addetti antincendio affiggono la segnaletica, personale Ata e insegnanti sistemano banchi, lavagne e materiale didattico, sulle porte scritte a penna le targhe delle classi, mentre la ditta incaricata finisce di scaricare gli arredi.
Una corsa contro il tempo che non basterà, domani, a far tornare gli studenti della Masciangioli tra i banchi: con un’ordinanza il sindaco ha infatti disposto la sospensione delle attività didattiche delle undici classi della scuola primaria (e solo per queste) anche per domani.
Tra i banchi i quasi duecento alunni della Masciangioli torneranno insomma mercoledì, almeno si spera. Ma questa volta, finalmente, dovrebbe essere quella giusta, tant’è che l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Angelucci ha convocato una conferenza stampa domani mattina per il taglio del nastro.
Anche se c’è davvero poco da festeggiare, visto il grave e ingiustificabile ritardo con cui i Musp arrivano a sanare, almeno in parte, il disagio degli studenti che dura ormai da un anno e mezzo.
I moduli scolastici provvisori, a dire il vero dei container da cantiere diversamente arredati, erano stati promessi infatti già un anno fa, ma la lunga sequenza di errori amministrativi non ha consentito di aprirli neanche a settembre, mentre l’affitto è già in pagamento da due mesi.
Meglio tardi che mai certo, ma il meglio bisognerà sperimentarlo sul campo: solo con i ragazzi nelle aule, infatti, si capirà se la nuova sistemazione sarà confortevole.
Questa mattina i riscaldamenti erano a pieno regime e tra i corridoi dei container si avvertiva l’odore dei sigilli. Disagio irrilevante rispetto a quello che si è dovuto subire finora e anche in considerazione del timore sulla tenuta delle altre scuole, ancor più oggi che la terra, stanotte, è tornata a tremare ad Amatrice.
Nei Musp allestiti nella piazza d’armi dell’ex caserma Battisti dovranno trasferirsi entro il 18 dicembre anche gli studenti delle materne Collodi e Montessori. L’attivazione dei moduli permetterà inoltre di liberare alcuni spazi nelle altre scuole, liberare e restituire le aule al Mazara e dare un po’ di respiro ad insegnanti e ragazzi in attesa che si veda almeno la luce di un cantiere di Scuole in sicurezza, il piano Marshall finanziato ormai da cinque anni e che, a Sulmona, non vede ancora alcuna attuazione.

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