Dopo le notizie pervenute nelle scorse settimane dal carcere di Sulmona, dalla maxi operazione che ha portato al ritrovamento di 40 telefonini e droga all’annuncio del nuovo padiglione, il vice segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Mauro Nardella torna a parlare dell’istituto peligno per dare però questa volta “notizie non proprio piacevoli”.
E rivolgendosi in primis al nuovo capo del dipartimento Lina Di Domenico, Nardella sente il dovere di denunciare ancora una volta “la disarmante situazione, sia essa logistica che organica, nella quale versa il penitenziario Peligno”. Un carcere di massima sicurezza, “uno dei più importanti d’Italia e che è in procinto di divenire uno dei più centrali d’Europa dove – continua Nardella – esistono vecchi reparti oramai obsoleti e per nulla rispondenti ai voleri del regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario”. Reparti per i quali il vice segretario generale chiede “l’immediata chiusura per ovvi motivi anche di carattere igienico sanitario” che offuscano l’immagine di un istituto minacciato da tenpo da un’altra grave criticità. Quella relativa al “mancato trasferimento dei detenuti riottosi i quali, permanendo di fatto in loco, inquinano e non poco le velleità di chi ha accettato di aderire al programma trattamentale partecipando attivamente e con profitto all’opera rieducativa”. Una rieducazione messa in pericolo proprio dalla “presenza di persone che il crimine, malgrado stiano in carcere, non se lo vogliono proprio scrollare di dosso perpetuandolo senza alcuno scrupolo”.
Annosi problemi che “non denunciamo da oggi” ricorda Nardella elencando le criticità a partire dai vecchi reparti che “si presentano ripieni di infiltrazioni di acqua, di circuiti elettrici che sovente vanno in tilt, di vani docce da terzo mondo per via della mancanza di areazione capace di dissipare le avvenenti muffe, di termosifoni che a causa della vetustà degli impianti idraulici, vecchi più di 40 anni, hanno già lasciato alcuni detenuti senza riscaldamento”. Senza dimenticare il problema “dell’acqua calda e delle docce che di norma dovrebbero fare parte del corredo logistico della camera di pernottamento (alias cella) ma che di fatto ancora non vengono all’interno di esse implementate”. A distanza di 25 anni dall’avvento del nuovo regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario la situazione non accenna a migliorare e “il nodo degli organici rischia di peggiorare ancor di più la condizione generale”. Soprattutto se “l’apertura del nuovo padiglione non sarà accompagnata dall’arrivo di adeguato personale”; non solo 100 nuovi agenti di polizia Penitenziaria ma anche, spiega Nardella, altri funzionari giuridici pedagogici (educatori), medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri, OSS, ragionieri, addetti alla manutenzione degli impianti.
Analogo discorso per la logistica “alla quale dovrebbe essere garantito il potenziamento” dal momento che, fa notare il vice segretario generale SPP “mancherebbero all’appello due nuove cucine per rispettare la legge che ne prevede una ogni 200 detenuti; un adeguato reparto per multi-videoconferenze atteso che le 5 aule utilizzate per le udienze a distanza già oggi risultano insufficienti”; carenza quest’ultima superabile dal “riattamento del reparto ora riservato agli incompatibili collaboratori di giustizia e che andrebbe ovviamente chiuso”.
Ma ad essere inadeguato è anche il numero di uffici e di mezzi per la traduzione dei detenuti da un luogo all’altro e il numero di forze dell’ordine esterno al carcere che dovrebbe essere più cospicuo; “a tal proposito ci si chiede se di questo al Comitato Provinciale per la Sicurezza se ne sia discusso” aggiunge Nardella che conclude rivolgendo un invito. “Come vice segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria faccio un invito al capo dell’amministrazione penitenziaria e a tutti gli attori del mondo carcerario affinché preparino bene il terreno per la semina se non si vorrà raccogliere solo gramigna”.
Commenta per primo! "Criticità in carcere, Nardella si rivolge ai vertici della penitenziaria"