Fiorini Giada con La uerra pratulane, Fiorini Elettra con Nu brutte scherze e Masciarelli Rachele con Santucce L’Abbacchie, sono loro le giovani vincitrici classificatesi rispettivamente al primo, secondo e terzo posto della finale del concorso di dialetto pratolano svoltosi sabato scorso al teatro comunale D’Andrea.
Tre studentesse della scuola media di Pratola Peligna che hanno convinto la giuria tecnica per la loro dizione e capacità espressiva nel declamare antiche poesie di Zeffiro Di Loreto e Umberto Pizzica. Autori pratolani che insieme a Oreste Letteri hanno immortalato nei loro scritti storia e tradizioni di un paese che nel dialetto vede un forte simbolo di appartenenza. Anche per chi l’antica lingua dialettale ha imparato a conoscerla grazie ai propri genitori e nonni che ancora oggi ne tramandano suoni e significati.
Come i ragazzi delle classi seconde e terze della scuola media cittadina, protagonisti della finale del concorso indetto dall’associazione Pratulae, con il patrocinio del Comune di Pratola Peligna e in collaborazione con l’istituto comprensivo “G. Tedeschi”, per preservare e tramandare alle nuove generazioni un patrimonio unico che rischia di andare perduto. Quello di una lingua antica, che qualche giorno fa è tornata a risuonare tra le mura del teatro D’Andrea attraverso le poesie declamate dai quindici finalisti, tra i quali la giuria tecnica ha selezionato i migliori per dizione e capacità espressiva.
Un compito non facile visto “l’alto grado di preparazione di tutti i concorrenti”, come ha ricordato la coordinatrice Filomena Di Rocco prima di ringraziare chi ha sostenuto i ragazzi in un percorso iniziato sei mesi fa. Precisamente a giugno, quando nel plesso scolastico pratolano si sono svolte le selezioni tra gli oltre 50 ragazzi che hanno accettato la sfida di un concorso unico nel suo genere; “non ci aspettavamo una simile partecipazione – commentano gli organizzatori – e siamo soddisfatti dell’entusiasmo dimostrato dai ragazzi”. Gli stessi che sabato pomeriggio hanno ridato voce a parole di un tempo lontano, grazie a Pratulae e al suo ambizioso progetto di recupero e valorizzazione della storia di Pratola Peligna e della sua comunità. A partire dalla lingua e così, dopo la presentazione lo scorso luglio di una Grammatica del dialetto pratolano curata dal professore Davide Boccia, “la parola” è passata, letteralmente parlando, ai giovani studenti di Pratola, futuri custodi di una lingua che l’associazione Pratulae è pronta a celebrare con altre, originali, iniziative.
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