Le acque erano agitate da tempo in Saca per Salvatore Zavarella che, con la partecipata, d’altronde, si era visto già in tribunale (ottenendo ragione) per il riconoscimento del ruolo di Quadro (epilogo di una carriera sul campo, scalata senza un concorso). Ieri, però, all’uomo del “fare” sono state tolte cose da fare. Una gara d’appalto, in particolare, dal considerevole importo di quasi 4 milioni e mezzo di euro per lo smaltimento dei fanghi che, Zavarella, aveva indetto per conto della partecipata senza rispettare il protocollo, ovvero senza avere la ratifica del consiglio di amministrazione e senza trasmettere gli atti all’Ersi che è, per Saca, l’organo di controllo. Ieri così è arrivata, dopo due gare annullate, la decadenza: Zavarella non sarà più Rup, ovvero responsabile unico del procedimento, e la gara sarà da rifare. Da capo. Anche perché nell’atto pubblicato per ben due volte senza il preventivo impegno (anche di spesa) del Cda Saca e la prima volta senza neanche un atto di indirizzo, c’erano, ad avviso dello stesso Cda, palesi incongruenze, a partire dalla durata dell’appalto: un affidamento di quattro anni più dodici mesi di proroga che sfora di molto la data del 12 luglio 2027, quando cioè Saca, scaduta la concessione, potrebbe confluire in un unico soggetto gestore regionale.
L’annullamento delle due gare, però, non è stato gradito dallo stesso Zavarella che martedì scorso avrebbe “aggredito” verbalmente la consigliera di amministrazione Maria Di Rocco, dandole dell’incompetente e facendo sentire le sue urla in tutto lo stabilimento ex Finmek.
Una veemenza, per usare un eufemismo, che non è passata impunita: ieri stesso, infatti, nel Cda convocato d’urgenza, non solo si è confermata la decadenza del Rup e l’annullamento della gara, ma la consigliera Di Rocco ha messo a verbale le offese ricevute, aprendo un provvedimento disciplinare nei confronti del Quadro che, ora, non sembra avere più “chiodi” ai quali sorreggersi. Non abbastanza, almeno: perché se il presidente Di Biase si è astenuto e ha votato contro nei due provvedimenti, dall’altra il vice Alessandro Pantaleo e la stessa Di Bacco, hanno deciso di dare seguito all’incresciosa insubordinazione con l’apertura di una procedura che ora dovrà valutare l’ufficio disciplinare.
La gara d’appalto da oltre 4 milioni per lo smaltimento dei fanghi, attualmente gestita in proroga da Pavind e De Cesaris, invece, sarà da riscrivere e solo dopo la ratifica del Cda e il benestare dell’Ersi potrà essere pubblicata. Di certo in calce non ci sarà la firma di Zavarella.
Senza Concorso si diventa Quadro…evidentemente esiste un percorso diverso …..importante è che hai a disposizione un pezzo di carta che assomigli ad una Laurea …..requisito fondamentale in questo Paese di m….una di quelle più ricercate è quella Giuridica (meglio se breve) la più “impegnativa”😃😀di tutte ma apre porte difficilmente”apribili”.. abbiamo altri casi in questa Città di investiture senza Titolo…o per “errori” altrui. Buona Fortuna a Tutti e Buon Natale.