Contrastare la poverta. Sarà questo l’obiettivo del nuovo regolamento sui contributi assistenziali approvato dal Consiglio comunale di Pratola su proposta dell’assessore al sociale, Marianna Palombizio. Il regolamento, nello specifico, prevede l’erogazione di benefici economici a favore dei nuclei familiari che versano in particolari condizioni di bisogno, quelli che, per intenderci, hanno problemi, purtroppo, anche nel far fronte ai bisogni primari, senza alcuna forma di reddito e con un Isee al di sotto dei 3mila euro, requisito che in base alle valutazioni dell’assistente sociale potrà essere anche derogato. Sarà l’apposito ufficio al sociale a valutare le richieste di presa in carico.
Tra i benefici sono previste erogazioni economiche di piccola entità e a carattere temporaneo in caso di urgenze come, ad esempio, il distacco delle utenze; buoni spesa da utilizzare in strutture convenzionate; buste spesa in collaborazione con le associazioni di volontariato che metteranno a disposizione derrate alimentari; buoni spesa anche sanitari e medicinali (uno per famiglia all’anno salvo situazioni particolari); c’è l’esenzione dal pagamento di tariffe legate ai servizi scolastici come mensa e scuolabus; e pasti gratuiti se in disponibilità del Comune.
L’obiettivo del regolamento è quello di un sostegno reale e concreto alle famiglie, alla genitorialità quindi, alla maternità, alla nascita, per ridurre, limitare i danni dettati dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro che implicano, di conseguenza, un certo disagio sociale.
L’aspetto economico non sarà l’unico indicatore per le “prese in carico”, cita il regolamento, poichè di rilievo saranno fattori come il carico familiare; la situazione sociale, condizioni che in qualsiasi modo accentuano l’emarginazione come solitudine, vedovanza, carcerazione, prole numerosa, disoccupazione, tossicodipendenza; il bisogno sanitario di ogni membro della famiglia; le risorse a disposizione della persona; la proprietà e/o il possesso di beni mobili e immobili; il raffronto tra i redditi di cui dispone la persona e le spese occorrenti a far fronte alle necessità ordinarie e straordinarie della vita; insufficiente impegno nel reperimento di risorse nell’ambito del proprio nucleo familiare allargato (familiari tenuti agli alimenti ex art. 433 del C.C.); l’assenza dei familiari tenuti agli alimenti ex art. 433 del C.C; altri benefici assistenziali erogati da altri Enti.
In quest’ultimo caso, è da sottolineare, i beneficiari di altre forme di sostegno al reddito erogati dal
Comune, dalla Regione, dall’Inps o da altri enti pubblici (pensioni, indennità di accompagnamento o di frequenza, assegni di maternità, assegni al nucleo familiare, carta SIA, carta REI, carta acquisti) non potranno beneficiare del nuovo regolamento comunale.
Simona Pace
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