Alla vigilia dell’attivazione della bretella ferroviaria di Sulmona pronta ad entrare in funzione il prossimo 15 dicembre, il consigliere del partito democratico e vicepresidente della commissione Ambiente e Territorio Antonio Di Marco ricorda “la genesi di un’opera destinata a velocizzare il collegamento tra L’Aquila e Pescara”. “Una genesi che va chiarita – spiega Di Marco – prima che qualcuno rivendichi la paternità di un’opera attesa dal 2010 ma che solo sei anni più tardi e grazie al lavoro del centrosinistra, è riuscita a partire, per essere inaugurata entro il 2024”. Come da cronoprogramma, continua Di Marco sottolineando che se la bretella di Sulmona è stata realizzata è solo “grazie alla determinante azione del centrosinistra e del presidente emerito della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, che con delibera di giunta regionale n. 229 del 19 aprile 2016 la inserì nel Masterplan con una dote di 11 milioni di euro”.
Un’opera che grazie alla nuova fermata realizzata in località Santa Rufina “consentirà di raggiungere L’Aquila senza passare per la stazione centrale di Sulmona”, continua il consigliere PD, spiegando che su un “tracciato ottocentesco è stato realizzato un tratto di circa 700 metri, che unirà la linea Pescara-Roma alla Sulmona-L’Aquila, per velocizzare la tratta fra il capoluogo di regione e quello adriatico”.
Un risultato atteso dal 2010, ricorda Di Marco “quando il progetto della bretella iniziò con un intervento promosso all’allora assessore regionale Giandonato Morra e dalla direttrice del Dipartimento Trasporti Carla Mannetti” per arrivare nel 2014 alla stipula di un contratto con RFI “sotto impulso dell’allora presidente D’Alfonso, tramite il Masterplan”. Un iter poi scandito dalla pre-cantierizzazione del 2017 e dall’inizio dei lavori partiti solo nel 2022. “Speriamo – conclude il consigliere del partito democratico Antonio Di Marco – che chi ha ereditato questa infrastruttura, insieme ai tanti all’epoca contrari ma oggi gran divoratori di pasticcini e pronti ai brindisi per l’evento, si ricordi di chi ne è stato motore e, per una volta, ringrazi”.
Sarebbe divertente prendere il treno per Pescara, poi prendere quello per L’Aquila per poi tornare a Sulmona, via Santa Rufina, al solo divertimento di contare i viaggiatori del servizio diretto.. non è mai sfiorata l’ipotesi che chi si rechi sulla direttrice L’Aquila/Pescara utilizzi l’auto, via Bussi?!?
Sono meravigliato di come si possa essere fieri a Sulmona per un’opera costata parecchi soldi che, è vero,attribuisce a Sulmona un’altra stazione…ma a pochissimi metri di distanza dalla principale (forse un km?), e che costringerà i sulmonesi che devono recarsi a Pescara o a L’Aquila a percorrere una distanza maggiore dalla Città per parcheggiare l’auto e prendere il treno per andare a lavorare, sulla direttrice Pescara L’Aquila; una direttrice che sicuramente tra non molto sostituirà quella attuale Sulmona-L’Aquila depotenziando la nostra stazione principale e il nostro territorio…già tagliato fuori dalla linea autostradale (non abbiamo un nostro casello) sulla direttrice Pescara Roma; per me come per molti altri l’opera non è utile per Sulmona e aggrava l’isolamento del nostro territorio…non sono stato invitato all’inaugurazione ma se anche lo fossi come sulmonese non ci andrei…ma forse mi sbaglio…
Egregio Sergej in tutti questi anni, almeno 30, in cui lo scalo ferroviario è stato in uno stato di abbandono da 4° mondo, senza servizi, senza bar e, spesso senza biglietteria Lei e tanti altri critici dove eravate e cosa avete fatto per modificare quello stato pietoso? Quel “biglietto” da visita penoso, cosi sgualcito e unto che trovavano i forestiri nulla vi consigliava di fare? Quante volte, nelle cronache locali, si sono letti lamenti di forestieri costretti a fare a piedi i km in salita causa mancanza di taxi e o pulman, per arrivare in centro e con qualsiasi tempo ? Cosa è stato fatto per impedire che, per vari lustri, ad agosto le ffss sopprimevano il servizio per L’Aquila, capoluogo di regione, per ferie ? Negli ultimi 50 anni, a cominciare dall’abortito raccordo ferroviario per il nucleo industriale, si sono “persi” tanti treni e ora che qualcosa si muove e le ffss hanno “ringiovanito” e potenziato il sito, ammodernandolo al passo con i tempi dotandolo, inoltre, di un decente parcheggio….apriti cielo!
Questo solo perchè alcune corse fermeranno a un km o poco più giù?
Poi ci si domanda, retoricamente, perchè lo spopolamento delle zone interne e di Sulmona in particolare galoppa .
Beh… io frequentavo quella stazione e salivo su quei treni per andare a lavorare…come ho già detto magari mi sbaglio e S.Rufina sarà la svolta per rimettere al centro Sulmona…ma in proposito ho i miei dubbi …auguri per il traguardo raggiunto …ma non andrò a mangiare i pasticcini…sono di Sulmona…
Concordo pienamente !
Si tratta della solita sveltina ai danni di Sulmona a favore di un capoluogo che nulla concede e tanto pretende.
Un capoluogo che l’intero Abruzzo non vuole
Ci prendono pure per il cu..
L’area di risulta al compare di Chieti, poi, non la ppaltata chiù. Lascete le autostrade che vi siete rubbati, ad opprimere gli abruzzesi con i pedaggi che non si pagano a nessuna parte cosippoi vi rifate gli appalti fasulli delle manutenzioni a tre volte il prezzo libero
Tutte fregnacce!! lo sanno tutti che paga la regione col cxxxx che è una tratta a spese di RFI quando vedranno che nn ci sarà nessuno sul treno vedrete che la Sulmona s.rufina rimarrà solo il cartello….
Polemiche e perplessità (tutte giustificate!) a parte, sarei curioso di conoscere in quali stazioni ferma questo treno.
Credo che almeno una stazione di Pratola andrebbe eliminata, se non entrambe.
… e comunque, adesso sappiamo chi dobbiamo ringraziare per questo REGALO alla città…
Domanda ,ma ci sarà un collegamento autobus tra Santa rufina e Sulmona centro ??
Meglio ancora, ci sarà un percorso pedonale sicuro tra santa Rufina e stazione di sulmona?
L’assurdità di Sulmona è che c’è persino chi vuole glorificarsi per un segmento ferroviario di appena 700 metri che è stato realizzato dopo la bellezza di 14 anni dalla “grande ponzata”.
Ma la cosa più assurda è che per andare da L’Aquila a Pescara si debba ancora transitare per Sulmona con trenini del secolo scorso o poco più: praticamente uno schiaffo in faccia ad ogni cittadino del nostro capoluogo!
Qui bisognava invece realizzare un collegamento ad alta velocità e quasi tutto rettilineo e quasi tutto in traforo in modo che da Pescara C.le si arrivasse a L’Aquila C.le in una mezz’oretta circa, per poi proseguire, sempre in alta velocità, per Roma T.ni, evitando i tortuosi, defatiganti e inutili percorsi ottocenteschi per Sulmona e Avezzano.
Viene l’acidità di stomaco a leggere cotanta prosopopea!
Pijete nu maloox…