La Valle Peligna da escludere nella velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara. Su questo punto continua a battere il consigliere regionale Antonio Di Marco, rispondendo alle precisazioni di Marco Marsilio. Alle rassicurazioni del presidente della Regione di questa mattina sulla fattibilità dell’opera, Di Marco ribatte e invita Marsilio a ripensare la tratta partendo dalla Marsica.
Sì, perché sconfinare in Valle Peligna, traforando parte del Monte Morrone, sarebbe “dannoso”. E non sono bastate le precisazioni di Marsilio che ha parlato di “terrore” che il Pd infonde in merito a un’opera strategica, alzando muri invece svolgere un ruolo propositivo. Per Di Marco, insomma, la Valle Peligna sarà da bypassare, con una tratta veloce sulla citta metropolitana di Pescara (dal capoluogo adriatico a Tocco da Casauria) e un raddoppiamento tra Avezzano e Roma Capitale.
“La Regione è stata silente su troppi aspetti – incalza Di Marco. Ad esempio sulle conseguenze della perforazione del Morrone prevista dall’attuale stesura progettuale, nonché sull’esistenza di una stesura alternativa da parte di RFI, un piano B, capace di bypassare le criticità, che in pratica significa ammettere che la prima versione provoca danni. Oppure non avremmo aperto una speranza a una diversa visione del progetto, su cui lo invito a concentrarsi, magari iniziando l’opera dove è più utile, si pensi alla Marsica e ripensandola dove fa più danno, cioè dalla costa all’area peligna. Questo, voglio precisare al presidente, significa fare informazione, non generare allarmi. Ed è quello che avrebbe dovuto fare la Regione prima di entrare nella fase operativa dei lotti, in nome e per conto della comunità. Io e gli altri colleghi del PD la stiamo facendo perché la popolazione che rischia di perdere case, attività e investimenti va ascoltata, in quanto ha un valore che di certo va oltre le prove di forza e non merita ulteriori prese in giro”.
Ma Di Marco sa che Sulmona è storicamente, uno snodo ferroviario importante nel Centro Sud ?!? Evidentemente no.
Ma è lo stesso Pd che voleva bucare la montagna di popoli/bussi serbatoio di acqua della regione per il nuovo tratto autostradale del gruppo Toto che avrebbe anche avuto come conseguenza il declassamento dell’attuale tratto pelino?
Peligno
Bravò Di Marco. Menomale che c’è qualcuno che prende il proverbiale toro per le corna. Sto scrivendo da quando non lo ricordo (bisognerebbe andare all’archivio della Gazzetto della valledelsagittarion per fare un verifica) che la tratta più difficile è costosa dell’opera è quella che si vorrebbe bypassare. Certo ma varrebbe la pena “gettare” alle ortiche questo popò di investimento.
Ma stiamo scherzando? Spero proprio di no. E comunque…che “velocizzeremmo”?
È talmente importante che il sito fs, inteso come fabbrica e posti di lavoro oltre che come porta d’ingresso a Sulmona, per decenni è stato trascuratao se non addirittura vilipeso e senza servizi…..ora ci si arrampica sugli specchi, ci di strappano i capelli per denunciare che si sta isolando Sulmona solo perché le FERROVIE…NON gli amministratori locali…hanno iniziato a RIDARE a Cesare quel che era ed è di Cesare. Le Fs stanno fornendo un contributo importante per eliminare o quantomeno attutire l’isolamento del centro Abruzzo. Forse è questo che da fastidio ai benpensanti?
Ci mancavano solo i buoni consigli di Di Marco per contribuire ad affossare la Valle Peligna già ampiamente compromessa.
… SULMONÉSI… al momento opportuno, politicamente, presentategli il “ CONTO “…
Il conto sarebbe opportuno presentarlo, a chi, realmente, dovrebbe occuparsi degli interessi del PROPRIO territorio.