La riduzione è stata drastica, tamponata quest’anno dai maggiori introiti dai canoni imbriferi. Ma per il bilancio 2025 il Comune di Sulmona dovrà stringere la cinghia: circa 450mila euro in meno nelle casse pubbliche per la decisione unilaterale di Italgas di ridurre il canone per l’uso delle reti che sono di proprietà comunale.
Scaduto a gennaio il contratto di dodici anni, infatti, Italgas ha comunicato a palazzo San Francesco di voler ridurre da 660mila a 180mila euro il canone annuale di affitto della rete, canone deciso dopo una lunga trattativa per il pregresso e una gara dodici anni fa.
Decisione presa, a quanto pare, per una generica riduzione di interesse, ma in realtà dettata da una posizione di forza che impedisce nell’immediato al Comune di trovare alternative sul mercato.
La nuova normativa impone infatti di mettere sul mercato la rete su base non più comunale, ma territoriale, il che, per quanto riguarda Sulmona, significa coinvolgere altri cinquantadue Comuni.
Va da sé che mettere tutti d’accordo, con tanto di delibera di consiglio votata da ciascun Comune, è e sarà un’impresa. Che certo non sarà possibile fare nel giro di qualche mese o anno.
Italgas, d’altro canto, si è detta disponibile a gestire la rete sulmonese a queste condizioni fino al 2028, ma il canone lo ha deciso in autonomia tagliando con la scure per circa due terzi il dovuto.
Il Comune ha così nominato un tecnico che per 11mila euro dovrà cercare di mediare con il colosso del gas, sulla base di uno studio molto tecnico che contesti cioè il valore ridotto assegnato da Italgas alla rete sulmonese.
I margini di speranza, però, sono cauti, tant’è che l’assessore Armando Critani ha inserito come introito una posta di 220mila euro, con la prospettiva cioè di rosicchiare dal canone altri 40mila euro da Italgas. Comunque pochi rispetto a quanto ha pagato per dodici anni.
io ci vedo una vendetta della SNAM…attaccatevi al gas