Più che Black Friday quello dei dipendenti della Magneti Marelli è stato un italianissimo “venerdì nero”: di sconti non ne hanno avuti dall’azienda e a quelli dei commercianti non hanno potuto neanche accedere. Con sms inviato ai dipendenti, infatti, l’azienda ha annunciato che il pagamento del salario mensile, previsto venerdì scorso, sarà accreditato con ritardo. Quando non si sa. Un problema tecnico, in realtà, legato all’interruzione della linea in Svizzera dei circuiti bancari che ha mandato in tilt tutti i pagamenti con poss e anche, a quanto pare, della Citi Bank, partner di Marelli. Niente bonifici, insomma. Come se non bastassero le notizie avute giovedì dal tavolo romano, con la previsione di un altro anno di contratti di solidarietà, un piano esuberi quasi raddoppiato e l’eliminazione di un pezzo della produzione. A condire il tutto le condizioni di lavoro nello stabilimento: domani i 460 di Sulmona dovrebbero avviare il primo dei cinque scioperi annunciati (ogni lunedì dalle 6 alle 14) per il freddo che perdura nelle officine. L’azienda, spiegano i sindacati, si è impegnata a risolvere il problema entro lunedì, ma al momento lo sciopero non è stato revocato. Lunedì la sveglia sarà comunque messa alle 5, insomma, poi, come si faceva a scuola, ci si presenterà davanti ai cancelli per verificare quale sia la temperatura dentro.
A vivere alla giornata, senza sapere se dopo il venerdì ci sarà il sabato. Il tutto in un imbarazzante silenzio della politica dopo le notizie arrivate dal tavolo romano giovedì.
“Ci auguriamo che il presidente di Regione voglia esercitare le sue prerogative presso il ministero dello Sviluppo Economico – scrivono i consiglieri comunali di Sulmona, Nannarone, Di Rienzo e Proietti -, magari spronato dalle consigliere regionali del territorio e dal sindaco, inspiegabilmente muto anche su quella che potrebbe essere l’ennesima emorragia di posti di lavoro per la Città e la Valle Peligna”.
“Nel complesso possiamo affermare che Marelli sta uscendo a fatica dalla fase di peggiore difficoltà – scrivono i sindacati -, ma sta affrontando una crisi di settore di cui non è ancora possibile intravedere la fine. Anzi forti sono i timori che la crisi dell’automotive possa addirittura peggiorare nel 2025”.
Sarà venerdì, nero, tutto l’anno.
Il peggiore governo della repubblica, pensa solo ai ricchi con l’aiutino del pd,ed i lavoratori continuano a votarli, siamo un popolo masochista.
Avete voluto l’automobilina cinese elettrica con l’avvocato del popolo.
Scusate avete x caso chiesto al sindacalista,quale sarebbe il problema da risolvere?? L’ azienda si è impegnata a risolvere il problema entro lunedì. Se ci fosse stato un problema nessuno avrebbe richiesto lo sciopero. Ma se l’azienda si rifiuta di mandare a lavoro l’addetto delle caldaie,questo non si chiama problema. È semplicemente una mancanza di rispetto nei confronti del proprio personale.Ok basta cambiare la realtà il problema non esiste,la domenica notte deve andare il caldaista a lavoro e deve fare partire il riscaldamento. È semplicemente questa la soluzione al problema che vi siete inventati.
Assolutamente d’accordo con Gianluca, se un azienda decide di lavorare a ciclo continuo è perché vuole la stessa produzione sia di giorno che di notte, poi però la notte quelli che si sentono “fighi” al lavoro non ci vanno e lasciano i poveracci in balia delle intemperie. Siccome poi ad un certo punto anche i poveracci si rompono le scatole, al lavoro a ghiacciarsi non ci vanno e per una notte anche loro hanno il diritto di essere “fighi”
Con tre,dicesi TRE rappresentanti al Consiglio Regionale!!!!
Una addirittura vice presidente!
In campagna elettorale tutte interessate al problema
Passata la festa, gabbato lo santo!
Però è così bello presenziare alle inaugurazioni, alle sagre, con i vestitini firmati e fresche di parrucchiere !
Vice presidente “vicario”… prego.
Ma che gliene frega della plebe, pensano solo a loro, macchina, vestiti, feste figli imboscati, tanto il gregge li vota a prescindere. Viva l’Italia.
Se l’azienda decide di ridurre la produzione o addirittura di chiuderla del tutto o magari delocalizzarla, allora non troverete nessun politico che potrà fermarla… e nessun sindacato o sindacalista.
Così è stato in passato, e così sarà nel futuro. E gli scheletri dei capannoni vuoti stanno lì a testimoniarlo.
È vero che si avvicina il Natale e l’Epifania… ma credere ancora a babbo natale e la befana è da masochisti.
E no Marco …..mi pare che in campagna elettorale qualcuno ha promesso di battersi per là Magneti Marelli .
Ma con che facciano ora esulatano solo per aver piazzato un loro amico in qualche posto ???
Ma che caxx è diventata l’Italia ?
Scusate, ieri hanno pubblicato le statistiche mondiali sull’automotive. VW nel 2024 perde il 29%, come Stellantis. Ed il problema sarebbero i politici di Sulmona? Consiglierei un ripasso di economia politica…
Quel ripasso di economia politica, i rappresentanti e le rappresentati del territorio, dovrebbero farlo anche quando fanno propaganda elettorale, in vista delle elezioni.
E considerato il clima di mestizia…
Si potrebbe riproporre un articolo contenente, tutte le promesse ascoltate nella campagna elettorale delle ultime elezioni regionali… Così…tanto per sorridere un po’…
L Italia ha finito con le automobili fatevene una ragione