Da tredici sono passati a quindici i Comuni di area civica-centrodestra che ieri fortemente critici, oggi plaudono invece l’amministratore unico di Cogesa per aver seguito il consiglio, meglio sarebbe chiamarlo avvertimento, di ritirare la determina con la quale affidava due incarichi legali da quasi 300mila euro a due avvocati di fuori per il recupero crediti nei confronti dei Comuni morosi. Invito che era stato rivolto anche da altri dieci sindaci di area centrosinistra (oltre a Pratola) che, tuttavia, avevano argomentato con motivazioni tecnico-giuridiche l’inopportunità di un affidamento diretto così rilevante in una società partecipata interamente dal pubblico.
Quello che sembrava un punto d’incontro tra i due schieramenti di sindaci, però, si è presto trasformato in un nuovo motivo di scontro.
“Ci corre l’obbligo di rammentare a chi continua ad evocare ancora la figura del dott. Gerardini, come, a differenza di Sposetti, la sua nomina fu conseguita mediante un autentico ‘golpe’ – scrivono i quindici sindaci – che ha segnato una delle peggiori pagine della politica di questo territorio, così come ebbe modo di stabilire l’Autorita Giudiziaria preposta. Vogliamo, poi, evidenziare come il dott. Sposetti, in soli otto mesi, sia riuscito nell’intento di recuperare somme che sfiorano i 3 milioni di euro senza rivolgersi a legali ma semplicemente attraverso un incessante dialogo con alcuni debitori”.
Si chiedono, poi, i quindici primi cittadini che fanno riferimento all’area Gerosolimo-Scoccia: “Come mai il Sindaco Di Piero si è espresso dopo ben undici giorni dal ricevimento della pec? – sottolineano – O non l’ha letta (cosa che sarebbe grave) oppure l’ha prima condivisa salvo successivamente cambiare idea a seguito dell’articolo di una testata giornalistica (Il Germe, ndr) e dopo il comunicato dei sottoscritti”.
La vera notizia, al di là delle schermaglie politiche, è che con il deposito del bilancio, dicono i quindici, si è scoperto che il previsionale porta un utile di 1 milione di euro, che permetterà sostanzialmente di coprire il buco del consuntivo 2023 (in approvazione oggi) e consentire così ai Comuni soci di svincolare il fondo rischio che era stato prudenzialmente accantonato e che solo per Sulmona vale 80mila euro.
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