Stress ossidativo cellulare: studio di AbeOs su 14 atleti

Uno studio sullo stress ossidativo cellulare a carico di quattordici atleti. E’ questo l’importante appuntamento in programma sabato 30 novembre presso il dipartimento di ricerca dell’istituto scientifico per la salute di AbeOs di Raiano che, dopo quello svolto a Rivisondoli con la società di atletica leggera Passologico di Pescara, vedrà un maggior numero di atleti oggetto di uno studio ancora più elaborato.

Tra le mura dell’AbeOs infatti, atleti e coach avranno due obiettivi, “studiare un progetto con ipotesi di riduzione dello stress ossidativo cellulare e fare una valutazione funzionale e computerizzata degli atleti”. Come spiegano dalla clinica dello sport di Raiano pronta ad accogliere i quattordici sportivi, tre dei quali di altissimo livello che hanno già indossato la maglia della nazionale e gli altri, concrete promesse di livello regionale. Tra di essi anche un atleta proveniente dal Piemonte e un altro dalle Marche a conferma “della sempre più alta credibilità” dell’AbeOs per gli sportivi di alto livello.

A capo dello staff di ricercatori ci saranno l’osteopata di Potenza Picena Francesco Senigagliesi e la ricercatrice del CNR di Napoli Stefania Scialla. Uno studio che vedrà il coinvolgimento anche di altri professionisti come l’oftalmologo funzionale Pierdomenico D’Andrea, l’osteopata Federica Di Bacco, la dottoressa in scienze motorie Lavinia Di Benedetto e il direttore generale di AbeOs Marcello Luca Marasco oltre alla presidentessa di Abe Scientific Association Paola Di Cola e Doriana Bernardi.

Un evento che conferma come la clinica dello Sport di Raiano stia diventando “l’approdo degli sportivi di alto livello” come quelli della società di atletica leggera Passologico che tra le sue fila annovera la promessa azzurra della marcia Michelle Cantò. La giovane atleta, classe 2005, è stata già trattata nella clinica AbeOs con risultati sorprendenti che hanno visto “in una sola seduta risolto disturbo ai femorali di una coscia e bell’incremento della fluidità del basso”. Come spiegano Marcello Luca Marasco e Andrea Cantera che gestiscono una realtà che della osteopatia al servizio dello sport ha fatto la propria missione all’interno di “un pool di competenze riabilitative e rieducative finalizzate ad incrementare le performances salvaguardando la salute dell’atleta”.

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