From Maiella to Sahara, Latifa arriva in Marocco

Più forte dei venti di Dana. I pedali di Latifa Benharara hanno ripreso a ruotare, a metà strada tra il suo Abruzzo e il Sahara. Il suo viaggio è ripartito dai binari di Madrid. Tra strade bianche, gialle, arancioni, rossastre e soprattutto asciutte, tra conigli e ulivi per le vie, tra campi di cotone e vestigia di storia mediterranea, ha potuto sperimentare il rispetto per i ciclisti che vige in terra iberica. Ha sperimentato anche l’ospitalità di un grande amico come Lucio Dominguez, massaggiatore della UAE ex Eolo Kometa, e un pranzo domenicale improvvisato presso una splendida famiglia di Puertollano.

I mulini di Don Chisciotte a fare da sfondo, dalla Castiglia alla Andalusia, senza farsi mancare due giorni nel convento di Santa Clara a Palma del Rio per attendere la fine di un’ulteriore parentesi di pioggia, con susseguente sessione di “ciclocross” nei pantani di Peñaflor. Queste le ultime due settimane vissute da Latifa.

Ma nel viaggio ciò che conta non è tanto la meta, quanto ciò che si vive durante il percorso. Latifa ha avuto modo d’incontrare per caso e ascoltare la storia di Bilal, un migrante marocchino che a 15 anni è riuscito a raggiungere la Spagna a nuoto dal suo Paese alla disperata ricerca di una vita dignitosa. Un tragitto inverso rispetto a quello che sta facendo la 34enne ciclista e artista partita dall’Abruzzo, approdata l’altroieri ad Algeciras al termine di una giornata da 1300 metri di dislivello: cena e pernottamento a casa dell’amico ed ex ciclista Farid, a base di pesce pescato da lui stesso quel giorno, e ieri traghetto da Tarifa (il punto più a sud dell’Europa continentale!) fino a Tangeri.

Dopo 45 giorni Latifa ha attraversato le colonne d’Ercole, toccando le sponde marocchine. Ad accoglierla Mohammed Maatougui (papà di Nasser Eddine, ex campione U23 del Marocco) che le farà da “bodyguard” nell’ultima parte del viaggio, massimo compimento di From Maiella to Sahara. Adesso si trova a casa di Mohammed a Ksar El Kebir ed è pronta a proseguire, non prima di una mattinata “total relax” in hammam e una soave mangiata di cous-cous.

1 Commento su "From Maiella to Sahara, Latifa arriva in Marocco"

  1. Pamela Della Sabina | 20 Novembre 2024 at 15:04 | Rispondi

    Che notizia!!!!!

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