Tutto da rifare, con un nuovo processo e nuove udienze per mettere il punto finale sulla presunta violenza sessuale ai danni di un’animatrice in un hotel di Pescasseroli. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna nei confronti di Salvatore Amato, trentatreenne siciliano, assolto in primo grado nel 2020 dal tribunale di Sulmona e condannato in Appello a quattro anni di reclusione lo scorso gennaio. Gli atti sono stati inviati alla Corte d’Appello di Perugia, per l’avvio di un nuovo processo.
Gli eventi si svolsero nell’agosto del 2019, quando il trentatreenne, capo animatore in una struttura ricettiva di Pescasseroli, abusò, secondo l’accusa, di una sua sottoposta. La giovane, all’epoca ventenne, denunciò immediatamente l’accaduto. Tant’è che nel settembre dello stesso anno Amato venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare. A lui toccarono dieci mesi di arresti domiciliari, in attesa del processo.
La violenza sarebbe stata consumata all’interno di una delle stanze dell’albergo. I due sarebbero rimasti soli al termine di una giornata lavorativa. Dopo l’ennesimo rifiuto da parte della presunta vittima a consumare un rapporto sessuale, Amato l’avrebbe immobilizzata, costringendola a praticare prima una fellatio e, successivamente, un rapporto anale. Al termine dell’atto, la ragazza si recò presso l’ospedale di Avezzano. Nel nosocomio marsicano vennero evidenziate le lacerazioni della presunta violenza subita.
Questo stando alla ricostruzione che l’accusa portò in aula nel 2020. Ma il racconto della giovane non convinse il collegio del tribunale durante il primo grado. Una storia con troppe contraddizioni, poco attendibili. Così come poco credibile, per i giudici, la violenza prolungata di ben quattro ore senza aver richiamato l’attenzione di nessuno. L’assoluzione di Amato venne impugnata dalla Procura della Repubblica, che nel gennaio 2024 aveva ottenuto la condanna a quattro anni di reclusione e un rimborso di 10 mila euro a favore della vittima.
Ora si riandrà a processo, per delineare quanto accaduto in quelle ore all’interno in quella stanza d’albergo.
Ora,
-se nella Bibbia la prostituta Raab fù salvata dal voto di sterminio della città di Gerico fatto da Dio e ordinato a Giosuè,
-se dalla discendenza di Caino vi furono le donne dell’amore,
-se anche la Maddalena fù salvata dal Cristo,
è quindi lecito pensare che questo antico mestiere e queste donne siano state messe su questa terra con uno scopo che quando non rientra nello sfruttamento da parte di altri è funzione di dare i piaceri a chi li desidera.
E allora se ci sono maschi che fanno violenza sessuale alle donne, quando potrebbero andare in queste case dove trovare pace per i loro sensi e abbassare il testosterone, è giusto che siano puniti, soprattutto se vi sono chiare prove di questo.
Difficile ritenere che una donna dica il falso sapendo di finire comunque sulla gogna mediatica e nei tribunali per una simile denuncia, anche se questo è sempre possibile magari per fini vendicativi e/o monetari.
Non è sempre facile valutare queste situazioni…!!!
… bisognerebbe solo provare vergogna per le stronzate che si scrivono, di una gravità assoluta, come la seguente frase:
“ queste donne siano state messe su questa terra con uno scopo che quando non rientra nello sfruttamento da parte di altri è funzione di dare i piaceri a chi li desidera”…
Mi dispiace che si sia irritato ma volevo solo esprimere un concetto: invece di violentare le donne i maschi vadano in quelle case, non c’è nulla di male.
In merito a quelle donne, la frase era riferita alla discendenza di Caino, ed in particolare a Naama figlia di Tubalcain, donna molto piacente a cui è attribuita la funzione dei piaceri delle città e non ha nulla a che fare con quella della foto.
Se l’uomo ha usato violenza il carcere è il suo posto o forse anche un centro di rieducazione. Un saluto.
Ah dimenticavo è in Genesi 4,22 per ha la passione della Bibbia.