Atto aziendale Asl: la Cgil incontra Cialente

Regole certe e idonee regolamentazioni sulla gestione del personale. Sono state queste le richieste presentate ieri dalla Fp Cgil al presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci, Massimo Cialente, al direttore generale della ASL, Rinaldo Tordera, ed al direttore sanitario ASL, Maria Teresa Colizza, nell’incontro chiesto ed ottenuto dal sindacato a seguito della presentazione della bozza dell’Atto Aziendale Asl. Oltre a queste richieste, la Cgil ha chiesto anche di incontrare il Comitato ristretto dei Sindaci per aprire un confronto alla presenza anche dell’Assessore Regionale alla Sanità.

Circa la questione del personale, infatti, i rappresentanti Francesco Marelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone hanno insistito sulla verifica dei carichi di lavoro, l’effettiva dotazione organica della ASL e la relativa allocazione di ogni singolo lavoratore.

“Il punto nodale del confronto- spiegano i tre- resta comunque la ormai nota vicenda dei tagli al personale che si stima intorno ai cinque milioni di euro per l’anno in corso attraverso il blocco del turnover e il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari”. E’ per questo che la Cgil sollecita ancora  “le istituzioni ed in primis i sindaci ad assumere una posizione contro la politica regionale che da una parte indica i tagli necessari ed in specie i tagli al personale e contestualmente nelle linee guida per la redazione degli atti aziendali indica nuove figure dirigenziali”. Sembra, infatti, che tra le voci prevista appaiano quella del Direttore della Funzione Ospedaliera, del Direttore della Funzione Territoriale e del Coordinatore socio-sanitario, con un aggravio ulteriore di spesa per il personale di oltre 350 mila euro annui. “Tali figure, ridondanti nell’attuale configurazione dirigenziale- sottolinea la Cgil-, sottraggono ulteriori risorse che potrebbero essere utilizzate per il personale medico, infermieristico, socio-sanitario ed amministrativo”.

Una situazione paradossale, se si pensa il tagli di circa 5 milioni, alla quale si aggiunge la mancata attuazione dell’integrazione socio-sanitaria, tra gli obiettivi che la Regione si è posta. La Cgil, infine, contesta i “tagli lineari che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini/utenti e sulla qualità del lavoro e ribadisce la necessità di un riequilibrio della spesa nelle aree interne”.

 

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