“Luogo della Memoria”, targa e pietre d’inciampo per i militari deportati da Anversa

Si terrà il prossimo 2 novembre, alle 11:30, la cerimonia per l’inaugurazione del “Luogo della Memoria”, ad Anversa degli Abruzzi, presso la scalinata che collega piazza Belprato al Municipio. Sarà il momento giusto per ricordare i 650.000 soldati italiani che dopo l’8 settembre 1943 furono trasferiti coattivamente in Germania, per essere impiegati come forza lavoro nell’economia bellica tedesca in campi di concentramento, subendo grandi privazioni e sofferenze e moltissimi di loro non tornarono più a casa. Anche diversi giovani di Anversa vissero quella tremenda esperienza, ma seppero resistere alla dura e prolungata prigionia lontano dalle ignare famiglie, restando sempre fedeli agli ideali della democrazia.

In loro memoria verranno realizzate una targa commemorativa e delle “Pietre d’inciampo” con incisi i nomi di sette militari deceduti, in modo da ricordare nel tempo i loro sacrifici che hanno contribuito a garantire a noi tutti pace e libertà.

Saranno presenti i Vicepresidenti del Consiglio Marianna Scoccia e Antonio Blasioli per i saluti istituzionali, il presidente dell’Associazione I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise Antonio Di Marco, membri delle Forze militari e di Polizia, associazioni combattentistiche e di volontariato, rappresentanti dei Comuni limitrofi, esperti di storia patria ed esponenti culturali del territorio. Nicola Palombaro, presidente dell’ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Pescara, fornirà una riflessione sulla storia degli ex IMI, Internati Militari Italiani.

5 Commenti su "“Luogo della Memoria”, targa e pietre d’inciampo per i militari deportati da Anversa"

  1. L'Avanguardista | 29 Ottobre 2024 at 20:22 | Rispondi

    Meno male che li hanno fatti prigionieri e deportati. La loro fine in guerra sarebbe stata la fucilazione di massa e la sepoltura in fosse comuni. La Germania ha rispettato i prigionieri.

  2. Quanta retorica, in poche righe…Gli internati Militari Italiani hanno servito fedelmente il regime fascista fino al 25 luglio 1943 e, fino all’8 settembre, il Regio Esercito italiano, il quale, nei territori occupati (Jugoslavia, Grecia, Albania e Africa orientale), sia come braccio armato del regime fascista sia in veste di co-belligerante dell’esercito tedesco, si è macchiato di crimini orrendi e inenarrabili nei riguardi delle popolazioni civili (uccisione di civili, stupri, distruzioni e deportazioni) . La Germania ha da tempo iniziato a rendere i dovuti seppur tardivi onori alle vittime del nazismo. In Italia si procede con un’ingiustificata auto-celebrazione sulla falsa narrazione del “buon italiano”. E nessuno si è mai scusato pubblicamente per gli eccidi di massa nei vari teatri di guerra.
    Le pietre di inciampo sono nate per ricordare le vittime del nazifascismo, ovvero le vittime dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani.
    Il riscatto del Paese e dell’Esercito Italiano passa anche attraverso il riconoscimento e l’accettazione di quel passato inglorioso e nefasto. Il resto è retorica.

  3. L'Avanguardista | 30 Ottobre 2024 at 09:57 | Rispondi

    Credo che il più grande genocidio siano state le due ATOMICHE sganciate dagli anglo-americani con i loro alleati Partigiani sui giapponesi che in meno di 5 secondi macellarono 600mila persone.
    Credo che i crimini in Italia li abbiano commessi i Partigiani che insieme agli anglo-americani hanno bombardato l’intera nostra Italia macellando persone a non finire; basti pensare alla sola Pescara dove nella fine del settembre ’43 i bombardamenti provocarono tremila morti.
    Mio padre è stato un I.M.I. preso in Grecia nel 1943, è stato un soldato dell’Esercito Italiano e non hanno fatto orrendi atti sulla popolazione civile.
    E’ stata una guerra e non credo che sia stata così diversa da quella che si vede oggi in Ucraina o in Palestina.

    • Non commento la confusione che emerge chiaramente dalle tue parole. L’avrebbero dovuto fare a scuola a suo tempo.
      Tuo padre ha servito fedelmente il regime fascista e ha fatto parte di un esercito aggressore che ha prima invaso e poi occupato, al fianco delle truppe naziste, Paesi autonomi e indipendenti per mettere a ferro e fuoco case, villaggi e città, causando migliaia e migliaia di vittime civili. Può piacere o meno ma è andata così. Cosa c’è di glorioso in tutto questo? Non basta una pietra per lavarsi la coscienza. Ci vouole il coraggio delle scuse. Tuo padre è stato vittima del fascismo e in quanto tale lo è stato poi anche dei nazisti. L’eroismo è un’altra cosa.
      Parlare di altri fenomeni storici è un infelice tentativo di spostare l’attenzione dall’argomento principale dell’articolo sul nulla. Sappi che se puoi parlare e scrivere liberamente i tuoi sacri e santi pensieri ed esprimere le tue opinioni lo devi a chi ha liberato il Paese dai fascisti e dai nazisti. Il resto è ignoranza dei fatti. Viva la Resistenza!

  4. L'Avanguardista | 1 Novembre 2024 at 12:41 | Rispondi

    Credo che la confusione sia nel suo pensiero. Vorrei ricordarle che le guerre di conquista ci sono sempre state fin dall’inizio dei tempi. Tra le maggiori nazioni che le hanno fatte vanno annoverate proprio il Regno Unito, gli USA, la Francia e la Spagna che si sono spartiti il mondo intero e non certo l’Italia a meno di non tornare all’impero romano.
    Gli anglo-americani sono stati invasori della nostra nazione e mai alleati, macellai delle nostre città massacrate dai loro bombardamenti mentre i Partigiani al loro fianco inneggiavano ad una liberazione non si sà bene da cosa visto che la Germania era nostra alleata.
    Ora si fanno i monumenti con i nostri soldi, ce lo hanno chiesto se siamo d’accordo…?

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