Una strada, un paese, due comuni. La storia pare nuova ma è la stessa di sempre: parliamo di Bagnaturo, frazione eternamente divisa fra i comuni di Sulmona e Pratola Peligna che prende il nome dall’antica tradizione della “ognatura” – il bagno che facevano in loco i pastori alle proprie pecore. Una serie di complicanze burocratiche attanagliano la frazione divisa dai regolamenti comunali come accade dall’inizio dell’anno scolastico per i bambini e le bambine della scuola elementare e dell’asilo.
Il problema più precisamente nasce per il costo del biglietto della mensa scolastica per cui chi risiede a Sulmona, attraverso dichiarazione Isee, paga un prezzo proporzionale alla propria situazione reddituale, chi risiede a Pratola invece paga automaticamente il prezzo massimo: 5 euro. Tutto ciò perché l’edificio scolastico è posto nel territorio comunale di Sulmona e il capoluogo peligno attraverso un proprio regolamento scolastico comunale ha deciso di far pagare agli alunni residenti in città un prezzo in base al reddito a chi invece viene da “fuori” viene applicato il prezzo pieno. Il criterio sta nel fatto che la parte mancante fra il prezzo pieno e quanto viene scontato a chi ha redditi bassi, viene coperto dal Comune con i propri fondi di bilancio, non sarebbe pertanto altrettanto giusto coprire la parte mancante per chi versa altrove le proprie tasse comunali.
La scuola elementare e l’asilo di Bagnaturo però sono scuole di comunità e da quando esistono accolgono bambini e bambine sia dal lato pratolano che da quello sulmonese indifferentemente. Sarebbe opportuno perciò, per garantire equità nell’accesso ai servizi, che fra i due Comuni venisse firmato un accordo con cui il Comune di Pratola coprirebbe una parte delle spese. Non è difficile la risoluzione del problema, basterebbe un piccolo censimento dei bambini non residenti a Sulmona e una breve sommatoria dopo aver calcolato il nuovo costo della mensa parametrato alla dichiarazione Isee.
Non è la prima volta che la frazione balza agli onori della cronaca in virtù della sua “binaria” situazione amministrativa: nel 2012 fece scalpore la notizia che abitanti dirimpettai, pagavano due tasse sulla casa – l’Imu ora divenuta Tasi – molto diverse fra loro a causa delle due differenti addizionali comunali applicate sul lato destro e sul lato sinistro della strada.
Certo c’è da aggiungere che Bagnaturo resta pur sempre una “zona di frontiera” e come tale è poco appetibile se non in tempo di elezioni. Lo dimostra ad esempio il mancato interessamento avuto dall’amministrazione comunale sulmonese alla “convivenza impossibile” fra alunni delle elementari e dell’asilo che da inizio anno scolastico va avanti al piano terra della scuola elementare, fra l’altro contravvenendo a diverse norme di sicurezza e di buon senso. Da quando Il Germe, sollecitato da diversi genitori, ha sollevato la questione non si è ancora mossa una foglia e gli alunni proseguono fra i tanti disagi le loro vite di bambini divisi a metà, condizione che in tempi di crisi, grava anche sui precari redditi familiari.
Savino Monterisi
come chi vive a via di mezzo tra Sulmona e Introdacqua.Il problema però sta nel fatto che il comune ha aumentato il prezzo dei buoni mensa dei non residenti nel mezzo del ciclo scolastico,questa è una vergogna.