Coda alla “vaccinara”: lunghe attese e carenza di personale per la campagna antinfluenzale

La campagna vaccinale antinfluenzale è stata aperta da meno di dieci giorni, ma a Sulmona e nel Centro Abruzzo le liste di attesa arrivano già a metà novembre. Non che ci sia una vera e propria corsa all’inoculazione, piuttosto sul territorio mancano presidi e personale preposti alle operazioni.

Una situazione paradossale, a fronte di una campagna di prevenzione che la Asl1 sta facendo a tamburo battente, con le sue 78mila dosi già nel frigo e una circolare che avverte come l’influenza e le polmoniti ad essa associate siano “tra le prime dieci cause di morte in Italia”.

“Mo’ me lo scrivo” avrebbe detto Troisi, giusto per ambientare l’autunno della sanità peligna nell’anno Domini 2024, quasi 2025: un solo medico a Sulmona, che deve però attendere anche alle funzioni di gestione del personale, malattie infettive, medico legale, prevenzione. Mezzo medico a Pratola Peligna, dove l’incaricato è sulla scia della pensione e per recuperare le ferie arretrate lavora tre giorni a settimana e un terzo di medico a Castel di Sangro, dove c’è una professionista assunta con Co.co.co. e disponibile, per questo, due giorni a settimana.

Viene da sé che farsi il vaccino in Centro Abruzzo è un’impresa, con l’hub vaccinale del Nucleo industriale rimasto sbarrato e gli ambulatori aperti per mezza giornata a settimana e accessibili solo su prenotazione.

A Sulmona, ad esempio, è attiva solo la sede dei Comboniani, dove i vaccini si fanno solo il lunedì dalle 9 alle 12,30 (dai 7 anni in su) o il mercoledì dalle 15 alle 16,30 (fino a sei anni). A Pratola nell’ambulatorio di Valle Madonna, sempre e solo su prenotazione, si può andare il martedì dalle 9 alle 12 (sopra i sette anni) e il giovedì agli stessi orari (fino a sei anni). Una finestra che diventa un lampo a Castel di Sangro, dove l’ambulatorio di Porta Napoli è aperto per sole due ore: dalle 10 alle 12 il lunedì (sopra i sette anni) e il martedì (fino a sei anni).

Problema che non sembra interessare il resto della provincia: nella Marsica ci sono otto ambulatori vaccinali, aperti perlopiù dal lunedì al venerdì, tutti ad accesso libero, ovvero senza prenotazione, e qualcuno disponibile anche nel pomeriggio. Stessa cosa all’Aquila dove l’hub vaccinale di Bazzano e l’ambulatorio pediatrico del San Salvatore lavorano tutti i giorni con accesso libero e due rientri pomeridiani.

L’idea di coinvolgere le farmacie, poi, si è rivelata per il momento un flop: a Sulmona, ad esempio, nonostante qualcuna abbia aderito al progetto della farmacia dei servizi, nessuna fa i vaccini: troppo complicata la gestione logistica e autorizzativa.

Anche i medici di base, non sono proprio attrezzati per coprire tutta la richiesta, specie se al vaccino antinfluenzale, si vuole aggiungere, come la stessa Asl consiglia, quello contro il Covid.

Più che all’influenza, gli anticorpi bisogna farseli al sistema sanitario.

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