Una giornata che in Italia coinvolgerà più di 80 Comuni, sei Parchi nazionali, sei Parchi regionali, oasi, riserve e associazioni per una rilettura del legame tra uomo e ambiente.
Domenica 20 ottobre appuntamento con la decima Giornata Internazionale de I Parchi Letterari, una manifestazione che “svelerà i luoghi di ispirazione dei nostri autori con tutta la loro carica emotiva”. A partire dall’Abruzzo dove la rete dei Parchi Letterari accoglierà i visitatori con i versi di Ovidio nella Sulmona “ricchissima di gelide acque” e lungo il Giovenco per la Pescina guidati da Ignazio Silone. Dalle foreste del Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise a Pescasseroli fino al Parco nazionale della Maiella a Montenerodomo “riecheggeranno le parole di Benedetto Croce” mentre nelle gole e nelle oasi del fiume Sagittario ad Anversa degli Abruzzi si parlerà di architettura con Gabriele D’Annunzio.
Quest’ultimo infatti sarà protagonista dell’appuntamento in programma sabato 19 ottobre alle ore 16 presso la biblioteca comunale di Anversa degli Abruzzi dove verrà presentato il libro Il Vate e l’architettura. Gabriele D’Annunzio tra estetismo ed eclettismo. Un incontro aperto alla cittadinanza per ascoltare l’autore Raffaele Giannantonio, professore di storia dell’architettura all’università degli studi di Chieti-Pescara, dialogare con il giornalista Giuseppe Fuggetta sulla figura di uno dei massimi esponenti della cultura, dell’arte e della letteratura italiana della prima metà del Novecento, “un poeta che ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sulle arti visive, sull’architettura, sull’urbanistica e sulla conservazione del patrimonio”. Un appuntamento che si inserisce a pieno titolo nel ricco programma della decima Giornata Internazionale de I Parchi Letterari, “un momento delicato come delicati sono i paesaggi che andiamo a rileggere grazie all’impegno delle comunità che ci ospitano” ha dichiarato il presidente de I Parchi Letterari Italiani Stanislao De Marsanich.
“Oggi più che mai desideriamo che il lettore disponga di una chiave di lettura che stimoli la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama” ha concluso De Marsanich per il quale “la difesa sociale più avanzata è proprio quella culturale strumento di sopravvivenza non solo per endemismi ma anche per le identità locali”.
FONTEAMARA