Dimensionamento scolastico, nuovi accorpamenti: i sindacati si preparano allo sciopero

Continueranno a contrastare i tagli del dimensionamento scolastico e degli organici svolgendo assemblee in tutte le province fino alla mobilitazione generale con lo sciopero nazionale di scuola, università e ricerca indetto per il prossimo 31 ottobre.

Così dalla FLC CGIL Abruzzo Molise che al tavolo tecnico regionale convocato lo scorso 16 ottobre dall’assessore all’Istruzione Roberto Santangelo ha ribadito “la contrarietà ad ogni ipotesi di dimensionamento che si concretizzi in semplici accorpamenti di scuole”. Un rischio da evitare secondo il sindacato che ricorda come nella nostra regione, che ha già perso 4 istituzioni scolastiche, sono previsti ulteriori accorpamenti “fino ad arrivare a un taglio totale di 13 istituzioni scolastiche nell’a.s. 2026/2027”.

Una decisione governativa frutto di una “semplice operazione ragioneristica” che non tiene conto delle caratteristiche di una regione dalla “particolare conformazione territoriale, con la presenza di comuni montani e senza efficienti reti di trasporto”. Argomenti che dovrebbero spingere la Regione a battersi “in tutte le sedi per scongiurare ridimensionamenti” eppure, sottolinea la FLC CGIL, l’ente regionale “sembra voglia andare da tutt’altra parte”. Come confermato dalla richiesta fatta alle Province di rispettare il numero dei tagli previsti, “semmai sostituendo le scuole da accorpare con altre, tramite proposte alternative” da presentare sul tavolo regionale entro i primi di novembre.

Una posizione, quella della Regione e dell’USR Abruzzo in netto contrasto con quanto espresso finora dalle stesse Province abruzzesi, in primis quella di Chieti, preoccupate di soppressioni e accorpamenti che, a loro dire, “comprometterebbero la qualità dell’offerta formativa nelle zone dell’entroterra”. Proprio per questo, continua il sindacato, prima di prendere ogni decisione in merito ad eventuali ulteriori accorpamenti, sarebbe opportuna una “dettagliata analisi dell’offerta formativa regionale che tenga conto dei flussi demografici, dell’edilizia scolastica e dei trasporti”. Per arrivare ad aprire una discussione regionale sull’intero sistema formativo in un’ottica di raccordo con gli ITS e di riordino della formazione professionale dove importante è il ruolo svolto dagli organismi accreditati presso la Regione Abruzzo.

Una discussione che, aggiungono i sindacati, toccherà anche la riforma del 4+2, oggetto di una nota con cui il dipartimento istruzione della Regione Abruzzo ha “invitato le Province a sollecitare le istituzioni scolastiche alla implementazione della stessa riforma dando priorità all’attivazione dei percorsi quadriennali”. Tema che nell’ultimo tavolo tecnico ha visto l’assessore Santangelo “chiedere aiuto per convincere i docenti sulla bontà del 4+2”, una riforma che, ha assicurato lui stesso, non inciderebbe sui posti di lavoro. Dello stesso parere l’USR Abruzzo per il quale “questa è l’unica strada che potrà essere percorsa per l’ampliamento dell’offerta formativa”.

Argomenti non condivisi dalla FLC CGIL che nella “regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione e nell’inserimento dei privati anche nella programmazione dell’offerta formativa” vede non solo il pericolo di una formazione di ridotta qualità ma anche quello di un impatto negativo sugli organici. Temi sui quali i sindacati invitano a riflettere anche i collegi dei docenti e ai consigli di istituto per “mantenere alta l’attenzione per fermare l’impoverimento della scuola pubblica” in attesa del prossimo sciopero nazionale del 31 ottobre.

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