De Nino-Morandi, Caruso: “Inoltrata istanza di dissequestro”

Fare il punto su dieci anni di campanelle mute e nastri di sequestri non è roba semplice. Ancor più complesso è regalare una visione chiara dell’orizzonte degli eventi per la riapertura della sede storica dell’Itg-Itg “De Nino-Morandi”. Geometri e ragionieri, quei pochi che sopravvivono per due specie in via di estinzione su tutta la Penisola, sono ospiti in quel di viale Mazzini, nei locali della società Sant’Antonio che da un paio di anni hanno riaccolto in città gli studenti dopo otto anni di relegatio in terra pratolana.

Ma per il ritorno in via D’Andrea ci sarà da attendere ancora a lungo. D’altronde lo ha fatto capire il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, tornato a bomba sulla vicenda, annunciando l’inoltro dell’istanza di dissequestro. Attualmente, per l’edificio storico del De Nino-Morandi è in corso la procedura per l’affidamento dei servizi tecnici di integrazione, aggiornamento e revisione completa del progetto. Passaggi che, come sottolinea Caruso, dovrebbero “concludersi a breve”.

“Tengo a ricordare – spiega il Presidente della Provincia – che ha da tempo inoltrato presso la Procura della Repubblica dell’Aquila una istanza di dissequestro (nota protocollo 9280 del 16 aprile 2024) del Corpo 1 e di parte del Corpo 3 dell’immobile, chiuso dal 2014 a seguito dell’indagine della stessa Procura sui lavori post sisma. Una vicenda che si è conclusa nei mesi scorsi con la prescrizione. Una istanza per la quale siamo ancora in attesa di riscontro”.

Nel frattempo il settore Edilizia scolastica dell’Ente “ha recuperato gli atti della progettazione che il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna aveva elaborato in conseguenza della convenzione in essere, rilevando di fatto l’inadeguatezza del progetto per essere sottoposto alla gara d’appalto.

Parallelamente all’istanza inviata alla Procura dunque, con Decreto del presidente numero 73 del 19 luglio 2024, gli Uffici tecnici della Provincia hanno predisposto tutte le attività necessarie per arrivare all’integrazione, aggiornamento e revisione completa del progetto esecutivo dei “Lavori di messa in sicurezza dell’Istituto scolastico “De Nino-Morandi Lotto 2”.

Il progetto è stato trasmesso dal Provveditorato interregionale e verificato dallo stesso Provveditorato con “Verbale di Verifica” del 26 settembre 2022, al fine di renderlo appaltabile e cantierabile come “lotto funzionale”, ai sensi della normativa vigente in materia di appalti pubblici.

“Ciò è stato possibile – aggiunge il presidente Caruso – a seguito dei numerosi colloqui tra il settore Edilizia scolastica e pubblica della Provincia, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e i soggetti deputati al rilascio delle autorizzazioni e atti di assenso sul progetto esecutivo, ma soprattutto grazie agli approfondimenti tecnici condotti internamente all’Ente, che hanno consentito di stabilire che il progetto, a suo tempo rimesso dallo stesso Provveditorato, necessitasse di una revisione per poter essere oggetto di appalto”.

Ma di tempistiche, date per la gare d’appalto e addirittura possibile inizio di lavori, la Provincia non fa menzione. Insomma, ragionieri e geometri sulmonesi resteranno “lontano da casa” a tempo indeterminato. Con la speranza che durante l’attesa calcolatrice e teodolite riconquistino appeal, a Sulmona come nel resto d’Italia.

2 Commenti su "De Nino-Morandi, Caruso: “Inoltrata istanza di dissequestro”"

  1. Non c’è fretta.
    L’importante è che tutto il pregresso sia stato tutto prescritto così da esser certi di non far torto a nessuno… non sia mai…si fa peccato… peccato mortale (cit. La banda degli onesti – loro si)!!!
    Poi si può ripartire nuovamente con nuovi appalti “ad perpetuam rei memoriam”, probabilmente si arriverà anche a festeggiare il primo giubileo della ricostruzione – d’altronde non manca molto – e sempre con la speranza che qualcuno riempia queste aule, anche se nulla vieta che nell’arco dei decenni a venire, cambi anche la destinazione d’uso di questo immobile e passi a ospitare, fra i tanti, anche qualche attempato ragioniere e geometra all’epoca impavidi studenti, per poi essere erosi nel profondo dai rimorsi della lunga attesa della ricostruzione ormai utile solo alla FINE e anche del’intera città!

  2. 2050 D.C.

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