Comunità energetiche, lettera del Vice Sindaco Sergio Berardi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Vice Sindaco Sergio Berardi.

Gentile Direttore, dalla lettura del suo pezzo sulle comunità energetiche appare un completo misconoscimento dell’attività svolta dall’Amministrazione Comunale nei confronti delle politiche rivolte alla difficile transizione energetica. Sembra infatti che il Comune di Sulmona abbia abbandonato il progetto e fatto un passo indietro rispetto alle originarie intenzioni. La realtà non è quella descritta e, come spesso accade, si ignora la complessità con semplificazioni che non aiutano il lettore alla comprensione dei fatti. Le comunità energetiche sono organismi complessi che richiedono processi rigorosi, in particolare negli aspetti economico finanziari dei processi di costituzione e di gestione. Ignorarli aderendo ad un generico impeto ecologista non riduce i problemi.Il Comune di Sulmona ha per questo incaricato la Società Engreen di uno studio che elaborasse gli scenari possibili di relazione nei confronti di una iniziativa che solo alcuni mesi fa ha precisato i suoi aspetti normativi ed ha promosso assemblee cittadine allo scopo di sensibilizzare le ragioni di adesione a progetti di comunità energetica. Come ho provato a spiegarle ieri per telefono (ma mi rendo conto che non è il mezzo migliore per esprimere le ragioni di scelte complesse), nel corso delle ultime riunioni si è riconosciuto come fosse antieconomico costituire una nuova comunità energetica con i portati di spese di costituzione e di gestione, dal momento che la comunità energetica nata dalla antica Società Elettrica di Pratola Peligna aveva già compiuto, con proprie risorse, i processi di costituzione e di registrazione al GSE attraverso l’attivazione di connessioni con le cabine primarie di Popoli, Pratola Peligna e Sulmona. La scelta di aderire alla Comunità già costituita avrebbe indubbiamente ridotto drasticamente i costi e fornito economie di scala riassumibili in una Comunità Energetica Peligna più ampia e, certamente più efficace nell’affrontare le sfide che ci attendono. Una scelta razionale quindi tesa a garantirne gli esiti, non un abbandono come viene descritto.

2 Commenti su "Comunità energetiche, lettera del Vice Sindaco Sergio Berardi"

  1. Prima di spendere 25000 euro di soldi pubblici non si erano documentati su adempimenti e costi? Jamm su.

  2. Dinosauro uno dei tanti | 30 Settembre 2024 at 22:15 | Rispondi

    Il vice potrebbe spiegare alcune cose, sicuramente più importanti del giustificarsi con la testata?
    1
    Come spiega, viste le sue deleghe, il disagio causato per 900 alunni con il disastro mensa?
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    Per quanto attiene le modifiche della legge 49, tanto sbandierata, che fine ha fatto?
    3
    Sulla prossima legge regionale urbanistica, dalla quale approvazione è già trascorso un anno, che ci racconta? Come intende procedere?
    4
    Sulla villa comunale, dopo la magra figura, con l’avvicinarsi della caduta delle foglie, ha intenzione di fare qualcosa?
    5
    Data la sua professione, insegnante, cosa ci racconta sulla situazione scuole?
    6
    Come urbanista, cosa intende fare per ridare un senso al tessuto che circonda l’ospedale e collega due quartieri?
    7
    Sulla vicenda caserma vigili del fuoco, l’ufficio urbanistico, da lui presieduto, si è attivato oppure perderemo anche questa occasione?
    8
    Sempre come urbanista cosa pensa di suggerire su alcuni scheletri a ridosso dell’abitato?
    Ex Arpa, depositi di materiali adiacenti la chiesa delle Grazie, casino Sardi, cesare battisti, cimitero?
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    Ha idea, con la imminente apertura del liceo classico, come valorizzare l’edificio nella parte commerciale? E in quello scandalo di piazza salvatore Tommasi?
    10
    I famosi Orti della circonvallazione, tanto decantati da sbic e gli stessi sagrati?
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    La stazione di Sulmona Introdacqua, per la quale esisteva un progetto di valorizzazione?
    E il campo 78?
    E l’eremo di Celestino?
    E il famoso museo di Ovidio?
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    Dei milioni di euro, tanti, fermi da decenni nei cassetti della soprintendenza inerenti il centro storico, cosa ci dice?

    Mi fermo……
    E niente, meglio giustificare, ancora una volta, come si è ceduto passo a Pratola che giustificare un inerzia tollerabile con le dimissioni, che già sarebbero dovute arrivare per la sola gaffe della mensa.

    Riflettiamo.

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