L’invasione degli ungulati: azienda agricola devastata. Rosso: “Faremo causa agli ambientalisti”

La sorpresa c’è stata ieri mattina, l’ennesima, a dire il vero, per l’azienda agricola di Bruno Rosso alla Badia: oltre un ettaro di coltivazioni devastate. Pomodori, zucchine, fagioli, cavoli, insalate, cavolfiori. “Non c’è rimasto più nulla – spiega l’imprenditore agricolo – almeno il 70% del coltivato è andato distrutto”.

A fare la “spesa” nella sua azienda sono stati questa volta i cinghiali: “Un branco da almeno venti o trenta a giudicare dalle impronte lasciate – continua Rosso -. Prima mangiavano solo il mais, ora la popolazione degli ungulati è cresciuta in modo incontrollato e hanno iniziato a mangiare di tutto. Ortaggi compresi”.

Un danno importante che difficilmente potrà essere recuperato e, d’altronde, gli indennizzi, spesso, sono a dir poco insufficienti: “Due anni fa – continua – i cinghiali mi devastarono tre ettari di coltivazione di mais. Venne la Regione a fare i rilievi e riconobbe un danno del 95%. Il risarcimento, in regime di de minimis, che mi è stato erogato è stato di 74 euro. Solo per seminarlo quel mais avevo speso millecinquecento euro di semi”. Da mesi, dice l’imprenditore, la presenza della fauna selvatica viene segnalata alle autorità, ma finora sono stati abbattuti sì e no quattro cinghiali. Che, d’altronde, non sono gli unici a provocare danni: “Se i cinghiali distruggono le coltivazioni, i cervi stanno devastando le piante: ulivi e vigne – continua Rosso – sono state mangiate dai cervi”.

Neanche a dirlo Rosso non solo condivide, ma difende a spada tratta la decisione di abbatterne cinquecento in Abruzzo e, anzi, tramite Confagricoltura, di cui fa parte, gli agricoltori hanno deciso di chiedere i danni agli ambientalisti che proprio ieri hanno fatto ricorso al Tar contro la delibera regionale che autorizza la soppressione dei “bamby”.

“Se il Tar dovesse concedere la sospensiva – spiega Rosso – chi pagherà i danni della fauna nel frattempo. Io non voglio i soldi della Regione, perché sarebbe come pagare due volte. Per questo abbiamo deciso che faremo causa agli ambientalisti che stanno tentando di fermare quella delibera”.

L’alternativa, dice Rosso, è fermarsi: “Sono tentato dal fermare la produzione – dice – così addio chilometro zero, addio agricoltura di qualità, addio risorse gastronomiche. Gli ambientalisti potranno così cibarsi dei prodotti importati o, in alternativa, potranno coltivarseli da soli, sempre che riescano a fermare i cinghiali”.

49 Commenti su "L’invasione degli ungulati: azienda agricola devastata. Rosso: “Faremo causa agli ambientalisti”"

  1. “FAREMO CAUSA AGLI AMBIENTIALISTI!”: Che stupidaggine.. ma davvero uno può arrivare a pensare queste assurdità?
    Che faccia causa ai cinghiali!

  2. In tutta questa vicenda emerge la mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora,che peraltro lavora anche per la collettività

  3. Massimo rispetto per un lavoro difficile e faticoso, ma le posizioni squisitamente ideologiche non giovano a nessuno, né da una parte ne’ dall’altra.
    Perché altrimenti a chi bisognerebbe far causa, per i cambiamenti climatici che provocano siccità, alluvioni, e di conseguenza danni immensi per tutta la collettività?
    Perché le responsabilità per quei cambiamenti sono abbastanza chiare…

    • Sei fuori tema. Stemm a parla’ di ungulati che se stann a magnà tutt. Non so se l’articolo è chiaro. Ogni cos cemma schiaffa’ sempr stu caxx de cambiament climatec.

      • Quindi siccità o alluvioni non creano mai nessun tipo di problemi alle coltivazioni e di conseguenza a chi lavora in quel settore?
        A me sembra di sì…

        • Si, ma l’articolo parla dei problemi creati dagli animali non di quelli provocati da alluvioni o siccità che potrebbero essere argomento di altra discussione.

          • Il commento riguardava sempre problemi creati all’agricoltura.
            È la protesta di noi comuni cittadini che sembra essere più veemente verso determinate categorie, più facili da additare, rispetto ad altre, un po’ più potenti.

    • I soliti pagatori | 29 Settembre 2024 at 14:15 | Rispondi

      Tutt’altro… per i poveri cittadini italiani, oltre al danno si prospetta anche la beffa.
      Al vaglio del Governo c’è la volontà di rendere obbligatoria una sorta di polizza per assicurare le proprie case contro i danni da maltempo.
      Cioè dovremo assicurarle obbligatoriamente per poter riparare a spese nostre, i danni causati da eventi climatici ormai sempre più frequenti ed estremi.
      Insomma, altre spese fisse per le tasche del povero cittadino comune, già abbastanza gravate.
      Mentre per altre categorie, sembra ci siano sempre e solo guadagni…

  4. Ok uccidiamo tutti : conigli, nutrie, topi, cervi, cinghiali, caprioli, camosci, stambecchi, mufloni, orsi, lupi…ma siamo noi ad invadere sempre di più il loro territorio…
    D’altronde lo facciamo anche con gli umani .. siamo fatti così…

    • Ma si dai, torniamo all’era della pietra, altro che economia 4.0

    • Fino a prova contraria sono i selvatici che vengono a rompere le balle a casa mia e sui miei terreni coltivati.

    • Cosa suggerisce, di lasciare le città alla mercé degli animali per prendere il loro posto sulle montagne?
      Mi piacerebbe sapere come reagirebbe lei se dopo una stagione di lavoro nei campi vedesse tutta la sua fatica vanificata in una sola notte da orde di cinghiali affamati.
      E poi, l’aumento esponenziale degli animali non è forse anche figlio di ripopolamenti fatti a capocchia e voluti anche da certa politica…verde?

    • Stai scherzando vero x non capire che è una provocazione ? Dai su anche un neonato lo avrebbe capito

  5. Ha ragione lui gli ambientalisti si oppongono a spada tratta affinché il numero di questi selvatici venga ridimensionato, secondo loro ci dovrebbero pensare i lupi ma questi ultimi preferiscono pecore cani e gatti meno combattivi dei cinghiali

    • esatto,se il popolo ragionasse con più mente aperta e meno “paraocchi” era da un bel pezzo che si doveva far pagare i danni fatti dagli animalisti__basta pensare alla stupidaggine fatta con i lupi di cui le conseguenze maggiori le vedremo fra 4_5 anni e stendiamo un velo pietoso sugli orsi.

  6. Era ora nomi e cognomi a cui fare causa così deve essere in tutta Italia

    • Dannato dio denaro | 23 Settembre 2024 at 13:03 | Rispondi

      Tutti i negazionisti del cambiamento climatico…i “pazzi” ambientalisti lo vanno dicendo dagli anni ’70, ma il business deve prevalere sempre e comunque…sulla pelle di noi comuni mortali che ne stiamo subendo tutte le conseguenze

      • Hai ragione… peccato che i maggiori responsabili del cambiamento climatico sono cinesi ed est asiatico con i paesi emergenti. Lo vada a dire a loro se ha il coraggio poi di affrontare una prigione cinese per qualche tempo…. ormai e’ uno stato di estremismo ambientale…. questi nostri ambientalisti andassero a protestare in quei paesi se ne hanno il coraggio.

        • Dannato dio denaro | 23 Settembre 2024 at 15:17 | Rispondi

          Le risulta che esistono solo ambientalisti italiani?
          In tutto il mondo, fortunatamente, esistono ambientalisti e tanti, purtroppo, c’hanno rimesso la propria vita

        • Però il pianeta è uno.
          Ci vivono quelli di destra come quelli di sinistra, gli ambientalisti e i negazionisti, ci vivo io come ci vive lei, ci vivono i cinesi come gli italiani.
          E vorrei che anche i miei figli ed eventualmente,anche i nipoti, possano continuare ad avere a disposizione un pianeta vivibile…
          Capisco che siamo otto miliardi di persone e ci sono tanti interessi da tutelare, ma se osserviamo cambiamenti preoccupanti nella nostra salute, osserviamo i rimedi che ci suggerisce la scienza medica…ora determinati cambiamenti cominciano a essere visibili e preoccupanti per l’intero pianeta…in questo caso, lei cosa suggerisce di fare?
          Perché prima di ogni ideologia e di ogni interesse economico, dovrebbe esistere sempre il primato di intelligenza e ragione.

  7. Giorgio Ottaviani | 23 Settembre 2024 at 14:21 | Rispondi

    C’è sempre un limite a tutto,solo per la fauna selvatica non devono esistere limiti. Mi sembra strano.

  8. Buon appetito ai cinghiali e ai cervi e a tutti i loro parenti! Salute agli ambientalisti!

  9. Ambientalisti poco coerenti

  10. Potremmo chiedere a qualche ispettore della ASL di fare visita alle aziende che allevano animali per stabiire se le norme igienico-sanitarie sono rispettate.

  11. Con animalisti inutile parlare fossi il proprietario sicuramente con gli ortaggi mangerei pure un po di carne cinghiali e cervi ………..

  12. Sapete come si sostengono gli animalisti e tutte le altre associazioni ambientaliste…
    Con finanziamenti da parte dello stato…
    La maggior parte nn riesce a distinguere un fringuello da un passero

  13. É difficile comprendere che in una nazione come l’ Italia con 60 milioni di abitanti, strade, paesi, città, impianti di risalita, mobilità individuale senza limiti in ogni stagione la natura non é più in grado di autoregolarsi questo rende indispensabile un intervento dell’ uomo perché è la biodiversità che va tutelata non il singolo animale. Parole di David Athemburu (spero si scriva così), oltre al lavoro umano

  14. I cinghiali li hanno voluti i cacciatori. Nonostante la caccia aumentano i cinghiali, è efficace la caccia? Ci sono 16 milioni di euro di fondi in Regione per questi danni, deve fare domanda.

  15. francamente non ho mai visto un atteggiamento simile nei confronti di chi si batte per la difesa dell’ambiente sempre più devastato dalle attività dell’uomo. Non vedo lo stesso accanimento verso chi ha promosso anni fà questi scellerati ripopolamenti con razze ibride che hanno completamente sostituto quelle autoctone poco prolifiche,piccole e dal lento accrescimento portando al disastro attuale. Pensare di occupare ogni spazio in cielo, terra e acqua è pura utopia. Gli animali già pagano un prezzo elevato a causa del bracconaggio che aimè elimina anche i predatori. Il loro ambiente è completamente antropizzato, invaso da cacciatori, escursionisti, cercatori di funghi, cercatori di tartufi, ciclisti in elettrobike, deltaplanisti, parapendii, raccoglitori di legna e chi più ne ha più ne metta.Questo porta gli animali per istinto a cercare altri luoghi e con disponibilità di cibo. A cosa hanno portato le campagne di abbattimento fino ad oggi praticate ? a nulla, hanno solo aumentato i calori delle scrofe. Per intanto occorre indennizzare in maniera congrua chi subisce danni accertati la prima volta, poi obbligo di mettere in atto i dispositivi di dissuasione. Avviare politiche serie di monitoraggio della fauna selvatica, e ripristinare, dietro compenso, le coltivazioni a perdere in montagna dei tanti terreni abbandonati, avviare campagne di sterilizzazione.

    • ma cervi, caprioli ed istrici chi li ha immessi? forse gli ambientalisti che lucrano sui vari progetti europei?? e la colpa è sempre dei cacciatori…

  16. Ormai siamo ostaggi del politicamente corretto che permette ad una esigua minoranza di cosiddetti “ambientalisti” di impedire le più semplici azioni di buonsenso. Sono proprio questi pseudo “ambientalisti”, con le loro azioni indifendibili, che fanno perdere credibilità all’ambientalismo vero e quindi fanno danno. É ora che la stragrande maggioranza silenziosa esca allo scoperto.

    • È importante cercare un equilibrio tra coltivazioni, allevamenti e fauna selvatica. Le istituzioni hanno una grande responsabilità: attuare tutte quelle buone pratiche che consentono l’equilibrio e sostenere l’imprenditoria locale che costituisce e costruisce quell’eccellenza per cui l’Italia è famosa nel mondo. È facile dare la colpa agli imprenditori, dire che non vogliono fare le recinzioni ecc.quando non si conosce la realtà di quello che succede quotidianamente. Le istituzioni si prendano le loro responsabilità e pensino ad esempio a sostenere gli agricoltori con sovvenzioni e risarcimenti degni di questo nome. Inoltre c’è molto da fare anche a livello sociale, caccia e turismo: non si possono più consentire comportamenti irresponsabili, irrispettosi e pericolosi anche per la sicurezza individuale, dettati all’ignoranza, nel seno della mancanza di conoscenza e consapevolezza. E questa è una responsabilità sia delle istituzioni che degli ambientalisti che possono e devono fare di più in questo senso.

  17. Faccia causa ai cacciatori e chi li sostiene,che hanno immesso cinghiali ibridi prolifici per sparare un po’ di più,beata ignoranza.

    • L’aumento indiscriminato di animali selvatici di grossa taglia ha comportato un aumentò degli incidenti stradali con incremento dei costi assicurativi e danni per gli automobilisti.
      Non mi sembra che pagate voi i difensori di cerci e cinghiali!

  18. esatto,se il popolo ragionasse con più mente aperta e meno “paraocchi” era da un bel pezzo che si doveva far pagare i danni fatti dagli animalisti__basta pensare alla stupidaggine fatta con i lupi di cui le conseguenze maggiori le vedremo fra 4_5 anni e stendiamo un velo pietoso sugli orsi.

  19. È proprio il caso di dire machedici, informati bene, dai rilievi effettuati dalle forze dell’ordine in decine di collisioni con fauna selvatica, ovviamente per le cause risarcitorie, la prima causa è il superamento dei limiti di velocità in tratti fortemente a rischio attraversamento e abbondantemente segnalati. Non parliamo della situazione delle strade a scorrimento veloce, reti di protezione a terra o aperte, muri di contenimento alti, assenza totale di corridoi di attraversamento. Fatti un giro in Austria dove gli impatti sono zero perchè le strade sono realizzate proprio per l’incolumità degli automobilisti e degli animali

  20. Pietro Pieralice | 24 Settembre 2024 at 14:38 | Rispondi

    I cinghiali in Italia sono aumentati a dismisura per colpa dei cacciatori che hanno immesso a scopo venatorio cinghiali provenienti dall’est Europa molto prolifici e molto più grandi. Ciò ha portato ad un aumento incontrollato della popolazione con conseguenti danni alla agricoltura. Quindi invece di prendersela con chi ha a cuore la difesa dell’ambiente e delle popolazioni animali che in esso vivono rivolga i suoi strali verso coloro che per un mero interesse privato hanno prodotto questo problema

  21. Maurizio Boscheri | 24 Settembre 2024 at 16:37 | Rispondi

    Immagino siano stati i cinghiali….per chi non lo sapesse i cinghiali fanno parte di una specie non autoctona, questi sono stati reintrodotti dai cacciatorivl per avere più prede disponibili, del cinghiale originale autoctono solo la matriarca del branco si poteva riprodurre, e non le altre femmine. Del cinghiale moderno invece TUTTE le femmine possono avere fino a due cucciolate l’anno, ah già, siamo in Italia, paese senza memoria e senza empatia, dove si trova il responsabile possibilmente tra l’esatto contrario, per questo si continuano a votare i peggiori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*