La presenza di Leonardo Ciaccio come impiegato bibliotecario nel polo museale diocesano di Sulmona ha fatto alzare la cornetta al sindaco ovidiano, Gianfranco Di Piero. Il numero digitato è quello della Prefettura dell’Aquila, perché la presenza dell’ex braccio destro di Matteo Messina Denaro non è cosa gradita per la sicurezza pubblica e sociale. Ciaccio, ergastolano e mai pentitosi per gli atti criminosi fatti, dopo 20 anni di detenzione ha ottenuto la semilibertà.
Un premio per la buona condotta, impacchettato e consegnato dal Tribunale di sorveglianza dell’Aquila. Per lui, nella scatola, l’uscita dal carcere di massima sicurezza di Sulmona dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13, per svolgere il servizio di volontariato. Le sbarre si trasformano in scaffali, nonostante nessun accenno di rimorso per i suoi trascorsi tra le fila di Cosa Nostra. Il provvedimento, al momento, è stato impugnato dalla procura generale della Corte di Cassazione. Nel mentre, Ciaccio può godere, seppur per breve tempo, dell’aria fresca e di qualche buona lettura.
“C’è un pronunciamento del tribunale di sorveglianza – ha commentato quest’oggi in consiglio comunale Di Piero -. La notizia genera preoccupazione nella comunità, tanto che ho chiesto alle forze di polizia di adottare tutte le misure di presidio e sicurezza”.
Anche l’opposizione è preoccupata della situazione. “Il primo business della criminalità organizzata è lo spaccio di droga – ha spiegato la consigliera comunale, Teresa Nannarone -, e questo è un tessuto sociale fragile. Ciaccio qui non lo vogliamo. Non è che non vogliamo la persona, ma il rischio che la sua presenza può comportare nella comunità”.
Povero Carlo Tresca…
Ma chi ha deciso questo ennesimo sgarbo ai cittadini di Sulmona.?Sindaco fa la voce grossa che ormai e’ palese che considerano Sulmona una terra da “inquinare’ in piu’ di un senso.Mi pare che si stia oltrepassando ogni misura.
Già tenemm ma frec d stupd a Sulmona …mo ce manc quiss????
Nannaro’ io nemmeno come persona lo voglio !
E che caxx ….quel posto di lavoro non si poteva da a qualche bravo ragazzo ??? No?
Quelli devono emigra’ a Roma per trova lavoro ….nel bando c era scritto “ solo chi ha almeno 20 anni di carcere può partecipare “
😂😂😂😂😂😂😂😂
Intanto non è un posto di lavoro ma un’attività di volontariato non retribuita. Poi, se non credete in una possibilità di rieducazione e la vostra filosofia è “buttare la chiave”, mi spiace ma tocca prendersela con la costituzione che stabilisce altro… Andate a conoscerlo e poi fatevi un’idea di prima mano, ormai sapete tutti dove trovarlo.
Per favore non usiamo per il”premiato di buona condotta” il titolo nobilissimo di “bibliotecario”, se non per noi cittadini, facciamolo per la memoria di chi in questo grande impegno sociale e civico ci ha preceduto. Penso ai concittadini bibliotecari – archivisti Pansa e Piccirilli. Povera Sulmona!
Illuminato dal “Signore”….
Ma il Sindaco per affermare che la notizia ha generato preoccupazione nella comunità ha effettuato un sondaggio? In ogni caso, siccome io non sono stato interpellato gli chiedo cortesemente di non parlare anche a mio nome.
DOPO VITTORIO MANCANO TUTTO è POSSIBILE
Mangano.
Ma li era un rapporto di lavoro fra privati che sovraintendono le “attività imprenditoriali e non solo” fra uomini d’affari.
Io invece mi auguro che questo signore faccia volontariato nella biblioteca comunale, così come stabilito dal Tribunale di sorveglianza dell’Aquila.
Un bel referendum e stiamo tutti a posto!!!Il problema e’ che stiamo subendo troppe imposizioni e tutte dall’alto senza coinvolgimento di chi Sulmona la vive
Un bel referendum inter nos… su cosa? Vogliamo chiudere il carcere e perdere centinaia di posti di lavoro o in alternativa cambiare la costituzione perché Sulmona non vuole essere territorio di reinserimento?