Ritardi nelle liste di attesa. L’appello di D’Aloisio: “La politica deve farsi carico della situazione”

“Faccio appello ai consiglieri regionali eletti nel Centro Abruzzo affinché adottino tutte le misure necessarie per affrontare e risolvere questa grave situazione sia nell’ospedale di Sulmona che in tutta la regione Abruzzo”.

È questa la reazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Sulmona Angelo D’Aloisio di fronte a quanto accaduto a una paziente oncologica, che alla richiesta di prenotazione di un’ecografia all’addome, si è vista fissare la data del 2 settembre 2025. Dodici mesi di attesa nonostante la ricetta firmata dall’oncologo e la necessità di avere il referto entro il prossimo mese di marzo, come richiesto dall’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove la donna è attualmente in cura.

“Una situazione gravissima – scrive D’Aloisio – per la quale esprimo il più profondo rammarico e sconcerto ancor più perché i ritardi nella programmazione delle visite diagnostiche, anche per pazienti oncologici, riguardano tutta la ASL 1”. Eppure, continua il capogruppo M5S, l’ospedale di Sulmona, classificato come di I livello, avrebbe il compito di “garantire tempi di attesa brevi, brevissimi per le visite oncologiche”. Standard che, “è tristemente evidente”, non vengono rispettati, “creando disagi intollerabili e preoccupazioni legittime tra i pazienti e le loro famiglie”.

Tale situazione, si legge nel comunicato, riflette non solo “una carenza di efficienza nel servizio sanitario pubblico” ma anche “una grave responsabilità politica”, ragione quest’ultima che spinge il rappresentante pentastellato ad intervenire in prima persona. “Pur non essendo di competenza diretta di un consigliere comunale, mi sento in dovere di cercare di risolvere questo imbarazzante problema che colpisce la vita dei cittadini”, spiega il capogruppo del Movimento sottolineando come compito della politica sia quello di farsi carico di tale situazione con urgenza e responsabilità.

Si dice disposto a collaborare “in qualsiasi forma istituzionale” Angelo D’Aloisio per “contribuire a migliorare i servizi sanitari e garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini” perché tutti i pazienti e le loro famiglie meritano “il massimo rispetto e il miglior servizio possibile”.

7 Commenti su "Ritardi nelle liste di attesa. L’appello di D’Aloisio: “La politica deve farsi carico della situazione”"

  1. “Pur non essendo di competenza diretta di un consigliere comunale”
    Esatto, la competenza, la persona che il consigliere in primis dovrebbe interpellare è il sindaco che ricordo essere anche la massima autorità sanitaria cittadina ed ha una responsabilità politica, anche lui deve farsi carico di tale situazione con urgenza e responsabilità ma non viene mai nominato perché forse si è solo voluta cogliere l’occasione per apparire e attaccare gli avversari

    • Gigio la competenza dei piani sanitari è Regionale. L’appello di D’Aloisio è pacato e non strumentale. Finiamola nel vedere la polemica ovunque e richiamiamo ognuno alla responsabilità che il ruolo istituzionale gli compete

      • Appunto i ruoli, il sindaco è la massima autorità sanitaria cittadina quindi ha uno specifico ruolo istituzionale per me nei confronti della città superiore a quello di una consigliera regionale ma è anche il primo rappresentante amministrativo e politico della città e non un ragioniere e per questo deve essere il primo ad essere interessato e a interessarsi, il primo a cui il suo consigliere si deve appellare perché si muova, questo non vuol dire che le consigliere regionali (mai votate ieri, oggi e domani) non debbano essere interpellate anzi ma nemmeno si può far finta che in città non ci sia chi debba rappresentarci e non nominarlo perché in questo caso si che si intravederebbe una posizione di parte.

  2. Studia!!! I piano sanitari operativi vengono redatto dal piano sanitario regionale

    • Quindi il sindaco fa il ragioniere e non ha anche un ruolo politico e di rappresentanza della città, ok poi vi lamentate che le cose vanno male

  3. Storie di ordinaria italianità.

  4. La politica italiana è immensamente corrotta. Evidentemente non controllate le statistiche ONU.

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