Manutenzione e riparazione per un importo pari a 4.890.000 euro rispetto a 1.150.000 euro del precedente piano; pulizie, riscaldamento e smaltimento rifiuti per un importo pari a 3.274.480 euro rispetto a 1.000.000 euro del precedente piano. Questi i tagli dei “servizi” alla ASL 1 previsti dall’aggiornamento del Piano di razionalizzazione della spesa sanitaria per la quale si annuncia una decurtazione pari a complessivi 8 milioni 165 mila 050 euro rispetto ai 2 milioni 150 mila euro previsti nel precedente Piano elaborato due mesi fa.
A denunciarlo le sigle sindacali CGIL e FP CGIL L’Aquila che in un comunicato esprimono la forte preoccupazione che “dietro questi tagli rischia di celarsi una riduzione del personale attualmente in forza negli appalti, ovvero una riduzione dei servizi dedicati all’utenza”. Tagli che potrebbero dunque incidere sul personale impiegato nelle aziende che si occupano dei servizi in appalto, lavoratori e lavoratrici per la cui tutela gli scriventi sindacati promettono di “adottare sin da ora tutte le iniziative necessarie”.
Un aggiornamento del Piano che non elimina le perplessità da tempo rappresentate dalle organizzazioni sindacali in merito “alla salvaguardia di tutto il perimetro occupazionale attualmente in forza” e della consguente erogazione dei servizi sanitari per tutta l’utenza. Servizi che non possono prescindere “dalla continuità occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni hanno maturato importanti esperienze lavorative al servizio della collettività” spiegano i sindacati pronti a continuare la battaglia contro i tagli di spesa, a favore della sanità pubblica.
Unico dato positivo dell’aggiornamento al Piano di razionalizzazione l’eliminazione del taglio sul costo del personale con il pieno ripristino del turnover, “come da nostra richiesta” precisano la CGIL e la FP CGIL L’Aquila soddisfatte per l’esito della battaglia che ha portato ad eliminare la precedente previsione di un blocco parziale del turnover e la mancata sostituzione dei lavoratori in quiescenza per un taglio stimato tra il 30% e il 50%.
“Una battaglia che ha visto il protagonismo esclusivo della CGIL della Provincia dell’Aquila – si legge nel comunicato – anche attraverso il lavoro svolto in Commissione di vigilanza e controllo della Regione Abruzzo”. Dove alla presenza dell’assessora alla sanità Nicoletta Verì e del direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza è stato raggiunto l’importante obiettivo. Tutto questo nonostante l’assenza della Direzione strategica della ASL 1 e del presidente del Comitato ristretto dei sindaci Pierluigi Biondi che, affermano i sindacati “ancora una volta ha perso l’occasione di difendere il sistema sanitario pubblico della nostra Provincia e il diritto alla salute dei cittadini che vi abitano”.
Purtroppo però ancora tante restano le criticità nella ASL provinciale, dalle “incomprensibili” assunzioni dei due dirigenti amministrativi a quelle “disposte nell’ultimo periodo tramite società di somministrazione anziché l’utilizzo delle vigenti graduatorie” fino alla “mancanza di progettualità e valorizzazione del patrimonio immobiliare della ASL che in alcuni casi continua a pagare affitti”, a dimostrazione della “totale estraneità di questa Direzione strategica rispetto ai bisogni e alle necessità dei nostri territori e dei cittadini che li abitano”. Senza dimenticare le problematiche legate all’abbattimento delle liste di attesa, al recupero della mobilità passiva, alla garanzia occupazionale per quanti prestano la loro attività nei servizi esternalizzati e il contrasto alla desertificazione sanitaria delle aree interne.
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