I commenti che secondo il sindaco Gianfranco Di Piero erano diffamatori vanno nell’archivio del tribunale di Sulmona. Il giudice per le indagini preliminari Francesca Pinacchio ha infatti accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti nei confronti di sette animalisti che nel luglio dello scorso anno commentarono pesantemente, sui social e su alcuni siti online, la vicenda del canile municipale di Noce Mattei.
“Il sindaco ha rinchiuso i cani in un lager a bruciare sotto al sole” era scritto in uno di questi, neanche il più duro. Per questo Di Piero si era recato in procura chiedendo di punire i responsabili di quei commenti, tanto più sulla scorta di essere stato l’unico sindaco dopo venti anni a cercare di mettere le carte in regola, istituendo ad esempio il principio di rotazione negli affidamenti, che fu uno dei motivi scatenanti della protesta e dei commenti degli indagati (in gran parte legati alla vecchia gestione del canile).
Secondo Mariotti con gli elementi raccolti non si può ipotizzare la ragionevole probabilità che siano stati i sette indagati e postare quei commenti. Una richiesta di archiviazione, insomma, basata non sul merito, ma sulla impossibilità di risalire con certezza ai suoi autori e quindi, come sostiene il Gip Pinacchio, priva di quegli elementi per formulare una ragionevole previsione di condanna.
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