Acqua abruzzese in Puglia, si apre il vaso di Pandora. Forum H2O: “Documenti siano pubblici”

Nuove indiscrezioni trapelano dal Forum H2O sul trasporto delle acque abruzzesi fino in Puglia grazie al progetto di Aqp e PoliBa. A svelare il piano industriale del 2020 e lo studio tecnico del 2023, è stato lo stesso Forum lo scorso lunedì, in una conferenza stampa nella quale ha divulgato i documenti promossi da Acquedotto Puglise, che mira al trasporto delle acque del Basso Tirino, fino in Puglia.

Un’idea progettuale generale che deriverebbe dal Governo Berlusconi, che nel 2001 la inserì tra le opere strategiche del paese nella Legge Obiettivo. Cinquemila litri d’acqua al secondo, che dal fiume alle porte di Bussi sul Tirino verrebbero captati da Acquedotto Pugliese. Un paradosso, se si pensa alle centinaia di migliaia di persone che in Abruzzo hanno dovuto razionare l’acqua durante la stagione estiva.

A buttare acqua sul fuoco (e non in Puglia) è il Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. “Il Dipartimento competente della Regione Abruzzo non è stato ancora interessato da alcuna comunicazione ufficiale relativa alla richiesta di cessione dell’acqua abruzzese alla Puglia, dunque attendiamo le eventuali azioni tipiche e amministrative specifiche delle Istituzioni, partendo da una certezza ovvero la Regione Abruzzo farà fronte comune per difendere i diritti dei nostri cittadini”.

“Bene le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Consiglio Regionale”, scrive il Forum H2O, avvertendo che la partita è tutt’altro che chiusa. “Sarà in mano alla Giunta Regionale – conclude – almeno per le sue competenze di interlocuzione sia con il Governo sia con la Regione Puglia, oltre che per le varie incombenze amministrative, anche parziali, sulle autorizzazioni. Marsilio, inoltre, deve prendere una posizione chiara in merito”. Il Forum, inoltre, chiede che i documenti sul progetto di Acquedotto Pugliese siano resi pubblici.

Una questione che non alla solidarietà tra comunità, ma alla necessità di evitare in generale nuove captazioni che sottraggono acqua ai fiumi già stressati e di puntare sul rifacimento delle reti colabrodo che nelle due regioni perdono quasi la metà dell’acqua immessa. La rete abruzzese, infatti, perde più della metà dell’acqua potabile. In Italia la sua dispersione (62,5%) è seconda solo alla Basilicata (65,5%). Dati dell’ultimo Report Istat 2022.

A livello territoriale, malissimo la provincia di Chieti, anch’essa al secondo posto della classifica nazionale, con una percentuale del 70,4%, subito dopo Potenza (71%). Dopo la provincia di Chieti, dove oltre due terzi dell’acqua immessa in rete va persa, male anche quella dell’Aquila, che registra una dispersione idrica del 68,9%. Segue Pescara, con una dispersione pari al 54,8%. Si salva solo la provincia di Teramo, dove la percentuale si ferma al 27.9%. In Abruzzo, nel 2022, sono stati immessi in rete 253,4 milioni di metri cubi di acqua, pari a 545 litri pro capite al giorno (371 in Italia), ma ne sono stati erogati solo 95,1 milioni (205 litri pro capite, 214 in Italia).

1 Commento su "Acqua abruzzese in Puglia, si apre il vaso di Pandora. Forum H2O: “Documenti siano pubblici”"

  1. Le stesse cose le abbiamo dette 20 anni fa. Perché l’acqua non la prendono in Albania con le condotte sottomarine ? Tra le due coste da distanza e minima,il lavoro è semplice, nei fiumi albanesi l’acqua è
    abbondante e nel prossimo futuro con l’apertura del
    Brennero ci sarà un aumento di
    prodotti agricoli freschi per
    mercati del nordeuropa nella
    che si dovranno produrre lungo
    la costa adriatica servita
    dalla TAV Lecce-Verona, perciò anche l’Abruzzo avrà maggiore bisogno di acqua per l’agricoltura.

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